lunedì 31 marzo 2008

io sono dolcissima

tre nuovi motivi che accrescono il desiderio di una casa-da-soli:
- andare all'ikea e comprare qualcosa "per la mia casa"
- rientrare dal lavoro alle sette, mettersi a dormire con la finestra socchiusa e la luce fuori, e non dover spiegare il perché
- non ascoltare per cena consigli materni sugli uomini ("tanto bisogna essere dolci con loro. tu sei dolce?")

lunedì 24 marzo 2008

natale con i tuoi

"secondo me saremo una quarantina". no, alla fine non siamo una quarantina. nemmeno 55, come diceva la lista ufficiale.

alla fine, la quinta edizione della grigliata di pasquetta tocca quota 70. uno più, uno meno.

piedi nella sabbia, piedi nell'acqua. mani unte di carne, piatti che passano. salsiccia costine braciole verdure (cotte in tanto, troppo condimento). vino che sfrigola sulla piastra. profumo di grigliata, bottiglie di birra. fuochisti della scuola montatese e l'urlo immancabile "il vassoiooooo".

degno finale di una quattro giorni di sole e vento, di minuti di sonno strappati al programma, di mansarda trasformata in b&b.

a partire dal concerto di zibba, passando per i tizi della macelleria che ci vedono entrare e urlano "finalmente siete arrivati! ci chiedevamo dove foste quest'anno" (e con voi l'incasso che di solito facciamo in un secolo). per la sangria preparata con perizia da chimico e da alchimista. per la spesa all'ingrosso e all'ingrasso. per una notte di danze sui tavolini riservati fabio di alba. per la pizza fredda mangiata alla 6 del mattino. per l'alba su spotorno. per la pasta alla norma. per le bottiglie vuote accumulate in una sera. per i cocktail caparbi (altrimenti detti "ehi barman, prendi tutti i fondi e buttali dentro a un bicchiere"). per i bacini a ogni pensiero malizioso. per una proposta di matrimonio "se solo ti metti i tacchi...". per i vecchi che occupano il nostro spazio-grigliata e ci propongo uno scambio tra la nostra carne e il loro minestrone.

e, naturalmente, bathroom, butrum.

venerdì 21 marzo 2008

nella notte che verrà

e da stasera, mare, ale, zibba, uova di pasqua, pranzi familiari, amici di spotorno, amici a spotorno, grigliate, sabbia.

buona primavera, dunque.

martedì 18 marzo 2008

impostazione casuale

certi giorni sembra che l'impostazione random abbia un senso, che disegni una colonna sonora che ci vuole dire qualche cosa.

mi stupisce come freddypod sappia pescare tra i brani casuali (512, al momento) parole e note che sembrano ritagliate su di me, all'istante.

canzoni conosciute che raccontano pensieri già pensati, che tuttavia si vestono di nuovo. to fit, si dice no? calzare a pennello.

tracce nascoste in album ascoltati appena, che non hanno un valore in sé ma che danno luce al cielo, o ritmo ai passi, o forma alle nuvole. allegre o malinconiche, da mattina o da tramonto.

io oggi sono uscita di casa con un'inaspettata tutti i miei sbagli dei subsonica. ci sono tornata con i baustelle che dicevano arrivederci. in mezzo, dalle parti di piola, i tarm mi hanno sussurrato una ninnananna che non sentivo da tempo e che mi ha fatto sorridere.

sabato 15 marzo 2008

portami fuori a cena, baustelle

stasera baustelle al rolling stone.

e l'altro giorno mi sono resa conto che al mio fianco ci sarà la persona che - senza saperlo - me li ha fatti sentire la prima volta, sottofondo di un capodanno spotornese di tanti anni fa... cinque, direi a occhio.

che buio c'è, che freddo fa, suonava il cd portato dalla frà. mentre la telecamera riprendeva mille gag e mille sorrisi (e stocca con un cappello/parrucca da non dimenticare).

e insomma, è bello sapere che certe persone ci sono sempre. e che altre si sono aggiunte col tempo, ma resteranno per un bel po'.

mercoledì 12 marzo 2008

il dilemma

ogni giornata campale, di quelle in cui prevedi di stare in giro minimo minimo 16 ore, di quelle con seicento impegni diversi, inizia con un dilemma esistenziale: che cosa mi metto?

(io ho optato per uno stile all black con l'immancabile particolare rosso. certo, ci fosse stata la lina l'avrei tirata giù dal letto per un consulto)

martedì 11 marzo 2008

il buongiorno si vede dal

ci sono lunedì veloci e lunedì lenti. di solito, la settimana che aprono seguirà l'andazzo. lunedì veloce, uguale concerto dei baustelle che arriva in un attimo. lunedì lento, uguale martedì lento, mercoledì lento, giovedì lento, venerdì lento, sabato che finalmente arriva ma già ti girano le palle.

bè, oggi sembrava un lunedì abbastanza veloce. dopo la riunione-di-redazione (quattro donne - di cui una semiafona - e un cane) in un istante erano le 13. che inizio scattante!, ho pensato.

e invece mi sa tanto che c'è stata una frenata e il lunedì è diventato lento. stasera i minuti sembrano decisamente infiniti.

sarà che ho passato - quante? - circa 11 ore al computer? forse è quello che mi rimbambisce.

e allora già che c'ero mi sono pure messa a cliccare tra gli annunci di case, che fa sempre bene ridare vigore alla dipendenza da secondamano.it. tra una bestemmia all'agenzia russo (nota per pubblicare milioni di annunci allettantissimi che, una volta aperti, ti deludono con descrizioni tipo: "casa arredata", "affittasi navigli", "trilocale affare") e una fantasticheria su travi a vista, cucine abitabili e due camere...

lunedì 10 marzo 2008

la cura

la cura dell'infelicità è la felicità,
me ne infischio di quello che dicono tutti.

(elizabeth mccracken, niagara falls all over again)


finito un altro weekend ci ripenso, all'epigrafe che ho trovato nel libro di nick hornby non buttiamoci giù. mentre la musica suona e io riordino le canzoni in freddypod.

nonostante una buona dose di nevrosi e un mal di pancia lancinante, mi viene abbastanza naturale, ripensarci.

dopo il caffè a letto per colazione, dopo tre guinness, dopo il solito tavolo al maidire, dopo piazza del duomo, dopo le risate, dopo le ultime due puntate di sex and the city, dopo le ore in pigiama, dopo le lucky strike, dopo la telefonata con la sorella.

eccola, la cura.

venerdì 7 marzo 2008

piola

questa città puzza, decisamente.

eppure, in piazza piola gli alberi sono in fiore.

martedì 4 marzo 2008

soffritto

scorro migliaia di parole in simil-giuridico per capire cosa potrà esserne di me, finito lo stage, e non ne vengo a capo. tra contratti ricorsi e sentenze c'è scritto tutto e il suo contrario. e questo mi spaventa, perché non l'ho messo in conto, tornando a milano. dicendo, a ottobre, i miei sì e i miei no.

e poi, quello di cui ho bisogno ora, è una casa fritto. o anche soffritto - mi accontento, basta che sia mia, che sia condivisa, che sia piena di risate. per fare la colazione assonnati al mattino, per cucinare la sera, per bere birra la notte.

lunedì 3 marzo 2008

addio

sei sopravvissuto a un bagno nella fontana. a innumerevoli cadute. a serate in cui la mattina dopo ti stupisci persino di avere ancora le scarpe, figuriamoci il cellulare in borsa.

ma è bastato un attimo di distrazione, arrivando con l'eurostar a termini - troppe ore senza fare la pipì per colpa di una giapponese addormentata sulla mia spalla, troppa voglia di scendere. un istante e una mano lesta ti ha portato via. un momento prima eri lì sul sedile, un momento dopo non c'eri più.

dunque addio, fedele cellulare. addio ai numeri in rubrica che non potrò recuperare, ai messaggi e alle foto. e, soprattutto, tante tante bestemmie al tizio che ti ha portato via.