martedì 29 aprile 2008

al magenta

il bello degli aperitivi primaverili all'aria aperta, è che viene sera e non te ne accorgi. c'è ancora luce e ti rendi conto che devi andare a casa dal tuo uomo*. e ti viene da essere allegra aspettando la 58.

il brutto sono i cani del tavolino accanto che cercano di farti/farsi vicendevolmente mentre passi con due birre in mano.

*che poi ok, è l'erni che mi aspettava per una cena a base di bresaola.

collezione a/i

benvoluta quanto la vittoria di alemanno, fuori dalla finestra sfila la collezione autunno/inverno del mal tempo. dice che pioggia e nuvole grigie non passano mai di moda.

peccato che saremmo in primavera, così, tanto per.

lunedì 28 aprile 2008

frequent flyer

ieri è stata la giornata degli aeroporti. iniziata a berlino con due birre e due libri da leggere vicini, passata di corsa per roma, finita a milano con un abbraccio.

tra decolli e atterraggi, partenze e arrivi. sorrisi e sguardi. e un bacio coreografico appena fuori da fiumicino, con tanto di colonna sonora, per dirsi "arrivederci".


(would you help me pack my bags, i might be leaving / i need
some sweet assistance while i'm stealing / some of your time,
i hope that's fine)

giovedì 24 aprile 2008

fragole & zucchero

vado di fretta eppure sorrido di nuovo. è bastato un weekend di sole, sonno e treni persi. la colazione a letto. fragole e zucchero in redazione*. il cappottino rosso. le guide di berlino che fra 36 ore mi abbraccerà. una casa con le pareti arancioni che ti viene da chiamare "nostra". l'attesa per una risposta sul futuro lavorativo.
basta poco - o forse incredibilmente tanto - per ritrovare l'equilibrio, per scoprire quanto è facile sorridere. io l'avevo un po' dimenticato, in troppe ore di veglia e di computer.

*arrivate grazie all'efficienza di uffici stampa che riescono a stupirti con un sacchettino che profuma di frutta e di estate, mangiate leccandosi le dita davanti al mac scarcassato.

mercoledì 16 aprile 2008

di scorta

il cuore si mette a battere in un modo strano, quando si inizia un libro (diego de silva - la donna di scorta) e si scopre di sentire l'urgenza di leggerlo.

per come le parole si incastrano perfettamente una dopo l'altra. per lo stile semplice eppure potente. per le immagini che evoca. perché parla di coincidenze, dipendenze, astinenze.

giovedì 10 aprile 2008

bisogno

certi giorni, sai che l'unica cosa di cui hai esattamente bisogno è piangere.

fa bene all'ego

lettore: "siete una delle riviste che mi piace di più, e poi devo ammettere che siete migliorati moltissimo negli ultimi sei mesi"

vogliamo ricordare che io sto lì da fine ottobre?

vabbè dai, ricordiamolo. facciamolo un po' sognare, questo ego.

mercoledì 9 aprile 2008

vita 2.0

noto con un brivido d'inquietudine che:

il primo gesto del mattino (prima della pipì, del lavarsi la faccia, del caffè) è accendere il computer.

associo la parola casa (nell'ordine) alla redazione, alla mia micro-stanza (con porte ben chiuse a separarla dal resto del mondo), al maidirebar.

le presenze più costanti nella mia vita (oltre alla simo) sono:
- un mac del 1904 con gravi crisi cardiorespiratorie
- un pc che perde la connessione wireless ogni 10 minuti e ci mette mezz'ora ad accendersi
- un cellulare che cancella i numeri dalla rubrica, mixa i testi dei messaggi a sua scelta e ogni tanto decide di non avere più campo
- e freddypod, per il momento in buono stato di salute.

insomma, nonostante mi impegni a essere una donna multitasking, la mia vita 2.0 zoppica un po'.

lunedì 7 aprile 2008

b-side

nausea, spossatezza, mal di testa. i sintomi ormai sono chiari.

il b-side work (il secondo lavoro che mi dovrebbe rendere ricca e famosa con pochi sbattimenti) mi sta fagocitando.

mercoledì 2 aprile 2008

when i

scivolando nella luce del tardo pomeriggio - quella che ti fa strizzare gli occhi creando quasi in automatico un sorriso - è partita questa. e io mi sono infilata gli occhiali da sole e, per qualche strano motivo, un brivido bello mi è salito lungo la schiena.

segni tangibili

amo i segni tangibili della primavera.

uscire dalla redazione alle 18.30 e trovare il cielo azzurro e la luce calda.

pranzare al parchetto con il sole in faccia.

togliere il cappotto e mettere la giacca di velluto.

andare da samuel e non avere freddo.