domenica 28 giugno 2009

freddy's cake

per la cena in terrazza di ieri, la mia idea era di fare un tortino di zucchine. tipo una parmigiana ma con le zucchine, per dire (che tra l'altro la parmigiana di zucchine a salerno si fa davvero). poi sono finita su un blog e ho trovato la ricetta di un cake alle verdure.

certo, io non avevo lo stampo da plum cake e quindi è venuta fuori una specie di torta/focaccia/rustico. ma ne sono stata talmente orgogliosa che ho deciso di dedicarle il mio primo (e probabilmente ultimo) post-ricetta.

a uso e consumo delle amiche che si sposano, degli uomini che vivono da soli e delle fritte.


freddy's cake
ingredienti:
350 g di verdure grigliate (più o meno 1/2 melanzana, 1 zucchina e 1/2 peperone)
100 ml di latte
100 ml di olio
3 uova
180 g di farina
100 g di ricotta salata
1 bustina di lievito
sale, pepe nero

procedimento:
tagliate le verdure in piccoli dadini. saltatele in una padella antiaderente con un filo d'olio, a fuoco alto, finché sono dorate. io ho fatto - in ordine - melanzana, zucchina e peperone. nel frattempo, accendete il forno a 180° e grattuggiate la ricotta salata, magari con una grattuggia con i buchi grossi, in modo che rimanga un po' "grezza".

in una ciotola sbattete l'olio, il latte e le uova. poi aggiungete le verduricchie. unite la farina, la ricotta salata, il lievito, sale e pepe.

a questo punto dovreste avere un mega impasto che vi guarda minaccioso. ricoprite una teglia (meglio se di quelle da plum cake) con la carta da forno e buttateci dentro il composto. io l'ho decorato con sottili fettine di peperone, ma si può fare benissimo anche con strisce di zucchine. infornate e fate cuocere per 40'. slurp!

venerdì 26 giugno 2009

cose che mi piacciono

i temporali estivi. la finestra aperta da cui entra aria fredda e rumore di gocce grandi. mi piacciono il bagliore del lampo e il rollio del tuono. alcuni sono lunghi, bassi, sembrano sassi che rotolano nel mare. altri sono schianti improvvisi. sento il letto, sotto le gambe, che trema un po'.

mi piacciono l'umidità che si appiccica alla pelle e l'odore dell'aria carica d'acqua. mi piacciono i rumori del cielo che coprono ogni altra cosa. che tengono compagnia. che fanno paura e insieme affascinano. che ti costringono ad alzare il volume del mac, per capire quel che stai vedendo. nel mio caso, questo e questo. due cose che a loro volta mi sono piaciute.

lunedì 22 giugno 2009

giorno 20


alle 9.46 rotoli giù dal letto. la sveglia delle 9 è stata zittita sul nascere. non c'era motivo di ascoltarla - neanche di metterla, se è per questo: ma darsi una programmazione aiuta. quindi sei 46 minuti in ritardo, non si sa bene su cosa. ma basta a innervosirti.

il resto della mattina segue uno dei classici canovacci di freddy vs fastweb. accendi il computer, spegni il computer, sposta il computer, azzera il router, chiama il 192193 (sono tutti napoletani, lì), bestemmia, stacca il cavo di rete, attacca il cavo di rete, riesuma il portatile, trasformati in hacker, cambia dei numeri a caso che poi non saprai rimettere a posto. e incrocia le dita.

io odio fastweb. cioè, lo amo perché ha l'internet e le telefonate illimitati, perché è veloce, perché è da gggiovani. ma lo odio perché impiccia tutto. ha delle sue regole che nessuno conosce (figuriamoci io). aggiungiamo che io ho un mac (io ho il mac). anche il mac ha delle sue leggi incomprensibili. è stupendo, ma il resto del mondo non se n'è accorto e fornisce spiegazioni solo per pc. e poi ho il wireless, altra entità impenetrabile.

quindi fastweb + mac + wireless = paura e delirio a las vegas

comunque sia sono riuscita a sistemare anche questo problema. aggiungendo così alla lista di mestieri che potrei fare anche quello di informatica fai-da-te. in 20 giorni infatti ho scoperto che se tutto va male posso ambire a un posto da:
- badante per amiche convalescenti
- tecnico per l'installazione di condizionatori
- babysitter in stile mary poppins (lo so, questo è incredibile. ma è vero. sono stata 30 minuti sola con un mini-bambino ed è sopravvissuto)
- lavapiatti nei ristoranti
- preparatrice di picnic
- informatico sabotatore di reti wireless
- professionista della ricerca di un lavoro

modestamente.

domenica 21 giugno 2009

la linea coppertone















(sensaikenji)

la linea che traccia l'inizio dell'estate è quella tra il bianco della pelle chiara, quella che non ha mai visto il sole, e il nero dell'abbronzatura. la linea coppertone, insomma. nettissima all'inizio, piano svanirà. fino al prossimo giorno di mare, per lo meno.

impossibile sapere quanto durerà, per quanti giorni ti diranno "ma come sei abbronzata!". però sapere che c'è è bello. sa di mare e creme solari. di estate e di vacanze.

ho scoperto di adorare pure il mio polso abbronzato. starò a guardarlo per non accorgermi che piano piano torna bianchiccio.

lunedì 8 giugno 2009

horror vacui


riempio all'inverosimile le giornate, per non sentire il peso del vuoto. organizzo pranzi e incontri, mi impongo orari, penso a giorni al mare, faccio (troppo) shopping, mi chiudo ore nelle librerie, compro e leggo libri, mangio fuori. in fondo, è persino divertente.

il problema è che la fuga dall'horror vacui costa. in una settimana ho speso quello che, da lavoratrice, spendevo in un mese (calcolo non scientico ma empirico). e questo è, a ben vedere, il paradosso del disoccupato. spendo per non pensare che non guadagno.

domenica 7 giugno 2009

@ miami

dovrei passare tutta la vita a pensare alle cose che ho,
alle cose che vorrei, al modo di raggiungerle
e poi a come difenderle
ma io non so cosa avevo prima
e non so quello che ho adesso

(linea 77 / fantasma)

giovedì 4 giugno 2009

giorno 2

stanotte ho sognato che lavoravo all'espresso. e come primo incarico, firmavo un pezzo a quattro mani con edmondo berselli.

ora temo il giorno in cui, per disperazione, sognerò di essere una meteorina di emilio fede.

mercoledì 3 giugno 2009

giorno 1

dopo una mattina passata a mandare curriculum in giro, l'unica cosa da fare è uscire. mettere la suoneria alta al telefono. fare shopping estivo sfrenato. nutrirsi di frullati e frappè. tagliare (stortare?) la frangetta. e aspettare.

lunedì 1 giugno 2009

portalo

non credo che possano essere considerati indicatori molto scientifici di felicità, ma il calore-torpore delle mie guance e la sensazione di pesantezza sullo stomaco a me danno l'idea che la tre giorni di liguria e piemonte sia andata bene.

un tripletta di grigliata-purtè disnè-grigliata che mi lascia le gote rosse e la pancia espansa. e poi - ecco - forse anche qualche danno al fegato. ma appena appena, eh.