giovedì 30 luglio 2009

aspettando la monella


lei è quella da cui proprio non te lo aspettavi. quella della sbranga tanta e della saggezza marchigiana che recita in mancanza de li cavalli so boni pure li somari. quella a cui si regalano manette di pelo rosa. la patty, in due parole.

ora la patty cammina con noi in riva al mare, a ladispoli. abbiamo i piedi nell'acqua. lei ha il cappello di paglia, grandi occhiali da sole e un pancione enorme, fasciato dal costume nero. sorride, urla, dice cose da patty, si stanca, è una futura mamma, è un ciclone.

dietro il suo ombelico c'è la monella, come la chiama lei. avrà una stanza che guarda il mare, con le pareti azzurre, e arriverà alla fine dell'estate. o, in un certo senso, all'inizio del nuovo anno.

lunedì 20 luglio 2009

giorno 48

suona la sveglia ed è lunedì. sul momento è difficile stabilirlo, perché senza punti di riferimento lo scorrere del tempo si confonde. e capita che il lunedì e il weekend e la settimana prima non siano troppo diversi tra loro.

un indistinto marasma di pagine di annunci online da scorrere sapendo che non servirà e di form da compilare conoscendo a memoria che ci devi scrivere.

domenica 19 luglio 2009

io ci andrei a letto con berlusconi

ho conosciuto una che vorrebbe andare a letto con berlusconi. cioè, non una che si farebbe pagare, andrebbe con lui cercando di non pensarci e poi si farebbe fare eurodeputata. proprio una a cui piacerebbe.

una che "io ci andrei gratis... e di corsa". una che "ce ne fossero di più di uomini come lui in giro". una che "per me è carismatico. e affascinante. a me non piace solo fisicamente, ma anche come persona". ne parlava come un'innamorata.

sarà che è la prima volta in vita mia che mi capita di sentire un discorso del genere (la poca gente di destra e dintorni che conosco non ambisce a finire sotto le lenzuola del cavaliere), ma la cosa mi ha choccata.

e poi questa (la veneratrice di mr b), quando abbiamo tentato di ricordarle le leggi ad personam o i vari reatucci contestati al suo grande amore, ha fatto spalline e ha detto: "no guarda, io non ne sono convinta. e poi ognuno la può pensare come vuole, no?".

sì, certo. ma bramare un incontro a luci rosse con un settanta-x-enne mi sembra un po'... mah, contorto.

giovedì 16 luglio 2009

il faut toujours être ivre

ieri sera mangiavo con un amico ciclicamente ritrovato. sbranavamo prosciutto d'oca (sì, esiste) dando morsi cannibali direttamente alla coscia. bevevamo vino rosé, che pare impossibile ma esistono pure rosé buoni (questo lo era). discutevamo di risotti cerebrali e del cibo come metro di giudizio degli altri. ci facevamo incartare la torta cacao-yogurt-uvetta per la colazione.

unico discorso che volevamo rimanesse fuori dal tavolo era quello in cui ci eravamo persi la sera prima, la fantomatica crisi di un quarto di età™. e ce l'abbiamo fatta.


sulla tovaglietta di carta dell'osteria, subito macchiata di fragole e aceto balsamico, c'era scritto:
bisogna essere sempre ubriachi. tutto sta in questo: è l'unico problema. per non sentire l'orribile fardello del tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriacate senza tregua. ma di che? di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro. ma ubriacatevi. e se qualche volta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde di un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera, vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è. e il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio vi risponderanno: "è l'ora di ubriacarsi!". per non essere gli schiavi martirizzati del tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro. (charles baudelaire)

lunedì 13 luglio 2009

requisiti minimi


requisiti minimi: ottima padronanza dei principali strumenti informatici (pacchetto office, navigazione internet), buona conoscenza della lingua inglese, precisione, puntualità, affidabilità. DISPONIBILITA' IMMEDIATA. requisiti desiderati: esperienza pregressa di stage in posizioni similari.

leggere un annuncio di stage così, per un ufficio stampa, mi incazzare. mi fa pensare che siamo ufficialmente la generazione da spremere come limoni e grazie tante. fra un po' bisogna pagare per lavorare... e voglio dire, dovrebbe essere un attimo il contrario.

un'estate non-estate

viene prima del tramonto, la luce perfetta. sospesa tra la fine dei pomeriggi e l'inizio delle sere d'estate. tiepida, che disegna ombre lunghe e ammorbidisce i contorni. così, nel sole basso delle 8 di sera, i pensieri rotolano malinconici. bilanci, previsioni, chi & che cosa. la testa si riempie di considerazioni fluide.


la luce perfetta sa di estate. anche se sei su un eurostar artificialmente condizionato ed è la campagna laziale, a tingersi di giallo pastello. sa di estate anche in questa estate non-estate, fatta di treni, di città, di programmi che cambiano all'ultimo, di vacanze che non si sa, di siti di annunci di lavoro.

la luce perfetta sa di estate perché è la luce dell'ultimo bagno della giornata, della beck's da 33 bevuta sulla spiaggia con le labbra che sanno di sale e i capelli bagnati. sa di mare e amicizia. sa di fine e sa di inizio. forse è per questo che muove pensieri che riempiono la gola.

giovedì 9 luglio 2009

agito la giungla dei miei capelli e poi

sentire gli africa unite, dopo tanto tempo, fa bene all'umore. fa bene muovere le spalle al ritmo di raggae. fa bene lasciare che la testa viaggi nel tempo, nelle estati al mare, nella notte della mia laurea.


bunna ha ancora i dread, lunghi fino alle ginocchia, buffi e infiniti su un corpo compatto come una molla. salta sul palco come uno gnomo e chiama chi sta lì sotto "amici". suonano tanto, perché hanno 30 anni di canzoni sulle spalle e in fondo a noi piacerebbe sentirle tutte. per immergerci in quella good vibe.

quando arriviamo al magnolia, madaski sta al merchandise a vendere magliette. intanto, da solo sul palco con una chitarra, c'è il buon zibba from savona. la mancanza degli almalibre, con cui suona di solito, si fa sentire. ma le parole arrivano lo stesso al cuore in una notte con solo due stelle, portami a bere e lasciati ballare.

meglio una notte con solo due stelle,
che in cielo a volte son troppe
ne basta una dolce da amare
e una più stronza da farci a botte.

mercoledì 8 luglio 2009

sweet sleep


il sonno ovatta i pensieri. allunga i giorni. sfuma i contorni (bè per questo a me basta togliere gli occhiali).

non sono una grande sostenitrice del dormire. in alcuni periodi, anzi, ho odiato profondamente perdere tempo a occhi chiusi. ero (e a volte lo sono ancora) quella che la mattina non si sveglia tardi perché se no si sente in colpa.

però ho imparato ad apprezzare la morbidezza di un cuscino quando si è stanchi. il piacere del materasso sotto la schiena dolorante. e - soprattutto - l'addormentarsi sul sedile della macchina. questa è quasi una malattia.