domenica 27 marzo 2011

supersantos

che dire, al secondo ascolto è ufficiale: supersantos, il nuovo album di mannarino, è bello assai. daje!

domenica 20 marzo 2011

i tulipani

mentre io perdevo di vista il concetto di stress in uno di quei meravigliosi posti di super lusso in cui si gira tutto il giorno in accapatoio, i miei tulipani portati direttamente da amsterdam sbocciavano sul balcone.

anche qualche anno fa i tulipani (parlo di altri tulipani, di un'altra amsterdam, di un altro balcone) erano fioriti proprio nei giorni in cui non c'ero.

che dire, si vede che vado sempre fuori sincrono, con le cose che sbocciano.

mercoledì 9 marzo 2011

bones

camminare con le mani infilate nelle tasche del cappottino blu nuovo (taglio anni 60, un bottone che quasi si stacca, 20 euro all'improbabile chinese in ticinese). sentire le ossa del bacino sbattere contro quelle dei polsi, attraverso il tessuto. pensare alle parole della canzone che dice don't you wanna come with me? don't you wanna feel my bones on your bones?

(che poi, a me le ossa fanno impressione. da piccola non riuscivo nemmeno a guardare le lastre che mi facevano per la schiena. le uniche lastre sulla terra, credo, in cui si vedevano chiare e nette le orecchie a sventola)

photo via | we heart it

martedì 8 marzo 2011

l'importanza delle maiuscole

l'ospite: «e ora devo capire se mi manca la persona o mi manca il rapporto»

il pacs: «eh. questa è la Domanda»

io: «eh. questa è LA DOMANDA»

(siamo donne navigate, noi)

mercoledì 2 marzo 2011

due parole

c'è la stanchezza. gli occhi gonfi. la ripetitività. i contratti che scadono. i discorsi da ufficio che non finiscono mai. il lavoro che non c'entra granché, con quello che dovresti fare davvero. il viaggio in metro. il cielo grigio. la mensa. il tempo per leggere i giornali, che non c'è.

poi bastano due parole. «ottimo pezzo». due parole per un articolo in cui ho infilato molto di me. e che proprio per questo faticavo a consegnare. due parole, e il resto per un po' non ha più peso.


photo via | we heart it

martedì 1 marzo 2011

nero cigno

considerato che stamattina alle 7.30 ero in cucina a cucire gli elastici delle nuove mezze punte, stasera non potevo che finire al cinema a vedere black swan. che non è un film sulla danza, ma sulle ossessioni (e in questo riesce benissimo. alla fine del primo tempo in tutta la sala si è levato un coro di «che ansia!». stanotte farò incubi sulla musica del lago dei cigni)