giovedì 23 giugno 2011

mercoledì 22 giugno 2011

la domanda sorge spontanea

non riuscivo a togliere gli occhi, dal titolone di repubblica.it. recitava: niente lavoro sopra ai 35 anni (e linkava a questa inchiesta). mi chiedevo: ma se in italia un giovane su tre non ha lavoro e dopo i 35 è impossibile (ri)trovarlo, esattamente quand'è che avremo un contratto tra le mani?

lunedì 20 giugno 2011

giugno all'improvviso

il mio calendario esistenziale è da sempre settato sui cicli scolastici. settembre-giugno, per capirsi. e già l'università, con il suo allungarsi fino a luglio inoltrato, mi ha creato non pochi problemi di spaesamento.

ora, se penso che siamo a giugno (peggio, nella seconda metà di giugno, anzi nell'ultimo terzo) rimango basita. forse perché a milano ha fatto clima tropicale (senza fighi caraibici) con acquazzone quotidiano per settimane. forse perché quando si lavora ferragosto non è molto diverso da santo stefano. forse perché non ho idea di come/dove/quando/con chi farò le vacanze.

insomma, l'estate sarebbe alle porte. ma io, tranne che per le zanzare, non riesco ad accorgermene.


photo via | weheartit

martedì 14 giugno 2011

fare la spesa alle 8 del mattino

ho scoperto che amo fare la spesa la mattina, prima di andare al lavoro. mi basta svegliarmi con 15 minuti di anticipo e volare con la fida bici leri all'esselunga.

di mattina non c'è coda, i commessi sono ancora mezzi addormentati ed entra una bella luce dai finestroni su piazza del rosario. e poi ti viene da comprare solo cose sane (alle 8 del mattino birra e vodka sono un pensiero remoto) da infilare nel cestino della bici e filare via.

stamattina ho accontentato la casalinga disperata che c'è in me. alle 8.10 ho varcato la soglia del supermercato e ho incrociato un vecchio che usciva con i sacchetti. voglio dire, lui aveva già fatto la spesa. e l'esselunga apre alle 8.

lo smacco subito dal vecchio ha acceso la mia smania di focolare e così stasera ho affrontato il secondo round. dato che sono due giorni che ho voglia di muffin ai mirtilli (e che l'esselunga non li tiene più), ho deciso di farli io.

risultato: gli ingredienti, amalgamandosi, sono passati attraverso colori e consistenze poco raccomandabili. la frusta elettrica ha spruzzato tutti i barattoli intorno. l'impasto è straripato dai piottini di carta (giuro che mi comprerò la teglia apposita), creando in forno uno scenario stile vajont.

ovviamente alla fine i muffin non hanno assunto una forma da muffin. niente cappello a forma di fungo, sembrano piuttosto dei dischi volanti incidentati. però vi assicuro che sono buonissimi, e che già li adoro.

(nella foto, come non sono venuti i miei muffin)

mercoledì 8 giugno 2011

l'ossigeno

in realtà molti di noi hanno ancora dei sogni. quello che manca è l'ossigeno per raccontarli, persino a se stessi.
(massimo gramellini, citato da mario calabresi in cosa tiene accese le stelle. 130 pagine in 120 minuti di treno)

martedì 7 giugno 2011

ai piedi del cuore

una spiaggia ai piedi del letto
stazione termini ai piedi del cuore
(fabrizio de andré | una storia sbagliata)


resto incastrata in un tavolino a san lorenzo. piazzetta nuova, l'ultimo aperitivo di una lunga serie, con il trolley accanto perché si parte.

resto incastrata negli abbracci di chi chiede "perché non rimani?". nell'emozione di essere di nuovo tutte lì, sulle sedie scalcagnate, davanti a un muller thurgau da bere al volo.

mi lascio san lorenzo alle spalle, gli occhi si fanno sottilmente liquidi. cammino lungo i fianchi di termini, la valigia che sbatte sui sampietrini, i pensieri che sbattono nella testa. è un lungo corpo addormentato, la stazione. da risalire a passi lunghi.

lunedì 6 giugno 2011

camping vista appia nuova

ho fatto il barbecue. ho dormito su un materassino gonfiabile. ho mangiato sotto un ombrellone da spiaggia. ho fatto la fila per la doccia. ho cucinato su un fornelletto da campo. ho tenuto i vestiti in valigia per quattro giorni. ho fatto aperitivi, pranzi e cene all'aperto. ho fatto a meno della mail. ho ascoltato musica in loop.

ma no, non ero in campeggio. anche se sembrava. vita da accampamento al femminile a roma.

photo via | weheartit

mercoledì 1 giugno 2011

come una ballerina di degas

serio viaggio stampa a bruxelles, interno del parlamento europeo.

lui: «ma tu hai fatto danza?»
io: «mmmm, sì. faccio danza»
lui: «bè, si vede! da come stai ferma... con i piedi a 9o° (mima una prima posizione) e le mani sui fianchi. sembri una statua, dai di quello lì delle ballerine...»
io: «una ballerina di degas?»
lui: «ecco, sì!»
l'altro: «bè il fisico è quello»

ma mi chiedo: perché i pazzi capitano tutti a me?