giovedì 20 ottobre 2011

ridere da soli

in metro mi piace quando incrocio qualcuno che ride da solo, dopo aver letto un messaggio. o che sorride ascoltando una canzone con gli auricolari, e magari tiene il tempo trattenendo a fatica un accenno di ballo. sarà perché succede anche a me.

domenica 16 ottobre 2011

roma brucia

c'è che odio le risse. la violenza, la gente che urla, gli uomini che si fanno salire il testosterone. odio quando tutti gridano e le situazioni scappano di mano.

e c'è che amo roma. ogni sua piazza, ogni sua strada. in tre anni stanziali e quattro pellegrinanti, ho imparato ad amare i sanpietrini, gli incroci, i sali-e-scendi delle vie.

per questi motivi e per mille altri (per esempio che a roma amo anche alcune persone), ieri sono rimasta ore davanti al sito di sky, a guardare la diretta degli scontri. a pensare all'unica volta in cui ho avuto davvero paura, in campo de fiori. e intanto lo stomaco si stringeva.

giovedì 13 ottobre 2011

felliniano

«sai cosa?», mi ha detto f. guidando nella notte di milano, larghe strade semi-vuote, e ascoltando django reinhardt. il tutto dopo un'ottima cena all'oste del teatro [don't miss: ravioli ai porcini con nocciole e tartufo] e un rum del 1928. «che questa musica rende ogni situazione così felliniana».


poi ha messo su una musica da film muto, inizio secolo, e io gli ho detto: «certo, con questa ci starebbe la scena della macchina ferma al lato della strada, con due tizi dai movimenti accelerati che cambiano la ruota col cric».

e (giuro) di lì a un secondo, lungo il parco sempione, abbiamo scorto una macchina ferma e due tizi che trafficavano con un cric.

non erano accelerati, ma felliniani sì.

mercoledì 5 ottobre 2011

la liguria d'inverno

stasera sarei voluta andare a sentire zibba e gli almalibre. che quando zibba suona a milano, è d'obbligo fare un salto. che poi lui ti rincontra sulla metro verde e ti riconosce e a te viene da sorridere.

però, si sa, le cose vanno sempre un po' così. e alla fine ci sarei dovuta andare da sola, e la serata è un pazzo happening a cui forse bisognerebbe pure essere iscritti, e mi è venuto mal di testa, e ho solo voglia di mangiare a casa, le cose che ho nel frigo e che mi sono sei presa all'esselunga e non ho mai tempo di fare.

e quindi, niente zibba dal vivo.

magra consolazione, faccio un giro su youtube. e inciampo nel video di una parola illumina, che non l'avevo mai mai visto.



e dentro, ci trovo la mia liguria d'inverno.

lunedì 3 ottobre 2011

ridatemi il sabato

vorrei un altro weekend. e poi magari un altro ancora, e un altro. vorrei svegliarmi non alle 7.30, ma quando lo decide il mio corpo. vorrei aprire gli occhi e pensare che è sabato. che posso prendermela comoda, perché nessuno mi corre dietro.

vorrei avere 48 ore di tranquillità davanti. vedere film, leggere libri, girare che a milano ancora pare estate. prendere appuntamenti per la sera, andare a cena, sprecare tempo davanti al computer. e pure fare tutte quelle cose che di solito si rimandano, sistemare la stanza, stirare i pantaloni.

e insomma non mi va, che domani sia lunedì. e già so che lo passerò sperando che finisca presto. e poi anche martedì, mercoledì, giovedì, venerdì... e nemmeno questo, mi va. ed è significativo di un po' troppe cose.

domenica 2 ottobre 2011

torta mele+uvette+pinoli

è tutta colpa sua, se adesso nei weekend mi trovo alle prese con farina, uova e forno. io, che non ho mai cucinato un dolce nella mia vita, sono diventata addicted all'arte della pasticceria casalinga. così sabato, mentre pulivo casa sbuffando per la noia, nel mio forno dorava una torta mele+uvette+pinoli.


la ricetta arriva dritta dritta da qui, io mi sono limitata a fare qualche aggiustamento... soprattutto quando, al posto di una "crema omogenea", ho ottenuto una cosa simile al calcestruzzo. ma poi, contro ogni previsione, la torta è venuta. e pure buona.

ingredienti:
300 g di farina
150 g di zucchero (50 di canna, 100 normale)
100 g di burro
1 bustina di lievito vanigliato
3 uova
3 mele
uvette ammorbidite nell'acqua
pinoli

preparazione:
* fate fondere il burro sul fuoco
* in una ciotola (che tecnicamente si chiama bastardella... l'altro giorno ci ho messo un'ora e cento tentativi con google per ricordarmelo) sbattete farina, zucchero, uova, lievito, burro. io l'ho fatto con le fruste e ho rischiato di distruggerle... al massimo puntate su una solida forchetta
* unite le mele, le uvette e i pinoli, amalgamando il tutto - io ho usato le mani ;)
* versate in una teglia tonda (con la carta forno) e mettete nel forno a 180° per 40 minuti