venerdì 30 dicembre 2011

se non in senso negativo

«ok, ti rendi conto che abbiamo parlato per un'ora e venti minuti di coppia senza citare la parola amore, se non in senso negativo?»

(basta pensare che la discussione era partita dal mio non volere un gatto perché so già che prima o poi morirà)

giovedì 29 dicembre 2011

natale post moderno

l'ultimo natale da venti-qualcosa-enne è stato persino post moderno. 

con i regali scartati via skype, come avevano predetto università prestigiose, che fa tanto nerd tenero. 

con il pranzo della vigilia e la cena di natale da amici, anziché barricati in famiglia. a mangiare trofie al pesto e a bere birra. a fare la pesca miracolosa dei regali del ballero. a sentirsi a casa più che in tanti altri luoghi. 

con i tacchi vertiginosi indossati per il pranzo in famiglia, creando uno choc nei parenti (soprattutto nella nonna, che così veniva staccata di almeno 50 cm). 

con i regali comprati - udite udite - non all'ultimo momento.


e forse non significa niente, ma tutti questi tasselli hanno dato un senso un po' diverso al natale. confermando che le tradizioni sono lì per essere violate, con più o meno forza. e che ci sono modi diversi per vivere situazioni antiche. 

e che si diventa grandi e si può scegliere ogni giorno qualcosa di più. e mi sa che è questo, il succo del mio natale post moderno.

domenica 11 dicembre 2011

sturm und drang

arrivo a spotorno che già è buio. istintivamente vado verso il mare. mentre passo nel caruggio che porta sull'aurelia, l'ipod fa partire crêuza de mä.

sciovolo lungo la passeggiata, macinando un metro dopo l'altro. scendo in spiaggia a lasciare sprofondare gli stivali nella sabbia umida, le onde si spezzano lunghe accanto a me.

primo molo, secondo molo, terzo molo. mi piazzo in piedi, in mezzo alle onde e al buio, ad annusare l'aria che sa di sale. scenario da sturm und drang, sensazione di sentirsi a casa.

dopo due giorni di fuoristrada, grigliate, porchetta, pizzoccheri, grolla e cioccolato, riparto con occhi carichi di sonno. e il saluto del golfo è un cielo di nubi e raggi di sole, sopra la spiaggia illuminata dalla luce delle nove del mattino. 

venerdì 9 dicembre 2011

finché c'è musica

«Ma cosa devo fare, allora?»
«Danzare,  - rispose. - Continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? Devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. [...] Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. [...]»
Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro.
«Danzare è la tua unica possibilità, - continuò. - Devi danzare, e danzare bene. Tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finché c'è musica, devi danzare!" 

(murakami haruki / dance dance dance)

venerdì 2 dicembre 2011

you're a dancing queen

«ma com'è che tutti conoscono un sacco di gente nuova e io no?». la domanda mi rimbalza nella mente dall'estate. quando, con la sorella, ho stabilito: «basta invitare amici e farli conoscere ad altri amici. è ora di farci invitare, costi quel che costi!». 

per ovviare al problema facce-nuove e rispondere alla domanda, ho fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi donna milanese sull'orlo dei 30 anni. sono stata a pazzi picnic autogestiti di slowfood, ho parlato in treno con sconosciuti, ho iniziato a fare corsi in simil-palestra (peccato che siamo tutte donne). 

e poi, ho deciso di iscrivermi a un corso di danza. solo che, mal sopportando il latinoamericano, considerando il tango troppo impegnativo e non vedendomi nel liscio, mi sono buttata sul boogie. 

che volete, è il mio animo un po' retro che viene fuori. 

così ora il martedì ballo su otto tempi in una balera (una balera vera) dalle parti di loreto. in tre lezioni, sono diventata una piccola regina della pista da ballo. mi diverto e ho iniziato a mietere vittime. che siano tutte over 65, è un altro paio di maniche.