domenica 28 aprile 2013

troppo pieno, troppo vuoto

di solito i giorni sono puzzle di impegni a incastro. persone, lavori, incontri, feste, serate, email, appuntamenti, telefonate, una cena qua e un aperitivo là, «mi spiace ma questa settimana non posso, ho tutte le sere piene». 

ho la tendenza a riempire le ore e i minuti all'inverosimile, fino quasi a farli scoppiare. ho la tendenza a non stare ferma, a sovraccaricare, a voler fare tutto. finendo per lamentarmi, poi, perché è troppo. anche se so che il troppo è vita. 

perché poi arrivano i giorni del troppo poco, e con loro il terrore. giorni lenti, vuoti, in cui c'è poco da fare, nessuno da vedere. si recupera il sonno perso, ci si porta avanti col lavoro, si prepara una torta allo yogurt di mirtilli. e poi? 

via | weheartit

martedì 23 aprile 2013

and all that swing

me ne sono innamorata in una sera valenciana di fine settembre. eravamo nella scuola spirit of st. louis tra birra e cuba libre e a me si sono sgranati gli occhi. avevo appena scoperto il lindy hop - e lui aveva scoperto me. 

l'ho visto ballare in piena notte sul marciapiede, con la musica dell'autoradio che usciva dalle portiere aperte. in un locale semi-chiuso e poco affidabile. al parco del turia sotto al ponte di calatrava. 

e poi mi sono messa a ballarlo anch'io, il lindy hop. che poi altro non è quel che si balla sullo swing, sulle note degli anni 30 e 40, a cavallo tra charleston e jazz. 


e niente: il lindy hop mi rende felice. mi fa sorridere, sudare, divertire. mi riempie il cuore. sono diventata swing-dipendente. farei solo quello. ballo alla fermata dell'autobus, in ascensore, sulla metro. ballo sul balcone, alle serate, al corso. e non vedo l'ora di ballare all'aperto. 

questo weekend ho ballato a genova. non so se quando i miei amici al mio compleanno mi hanno regalato un weekend di swing a zena (be-lindy!) sapevano che avrebbero nutrito la mia dipendenza. ma così è stato. e io non potrei esserne più felice.