martedì 19 febbraio 2008

farfuglio, svegliandomi

alle 5.20 spalanco gli occhi. farfuglio aiuto, nel sogno tento di urlare. un bancomat, io vestita da biancaneve dopo una festa di carnevale. un uomo che mi blocca le mani. io che cerco di gridare, ma l'aria mi muore dentro.

riemergo dal sonno, con la sensazione cosciente di salire dal basso in alto. ho le braccia intrecciate sopra alla testa. mi sono ingarbugliata da sola, insomma. e mi sono spaventata.

ci penso per ore, perché addosso mi resta una paura infantile. stabilisco che la colpa è delle mie due cape. ieri a pranzo - sedute a mangiare su una giostrina per bambini al parco - parlavano del pedofilo che ha stuprato una bimba. per lui chiedevano a scelta morte o castrazione. probabilmente, potendo, tutte e due.

e a me, che psichiatra non sono, veniva il dubbio che tagliarglielo non sia una grande idea. giusto perché così levi di mezzo lo strumento, mica il problema. come dire: se io ho la tendenza maniacale a tirare calci, non è che se mi tagli le gambe la mia rabbia si placa. la volta dopo tiro pugni, no? e pure con maggior frustazione e violenza. credo.

comunque, a corollario del discorso dicevano cose tipo "eh ma non si può più andare in giro, è così pericoloso".

io, che faccio della mia libertà di 26enne di prendere la metro alle 11.30 di sera una questione di principio, me ne stavo zitta.

e stamattina, dopo il sogno, riflettevo sulla paura. sui titoli dei giornali. sui messaggi quotidiani. inquinamento puro. come se le parole non avessero peso. e in fondo mi tranquillizzava, sapere che io con le parole al massimo posso incentivare il consumo di carciofi o nespole. a dir tanto, tiè, di gorgonzola.

8 commenti:

valerio ha detto...

applausi a scena aperta

Anonimo ha detto...

ti volevo spiegare una cosa che va al di là della scelta se la castrazione sia giusta o meno.
la castrazione di cui stiamo parlando è una castrazione chimica, il che vuol dire che il pisello non viene tagliato, ma vengono somministrati farmaci che placano completamente la libido di questi malati psichici (perchè è questo che sono). quindi il malato n questione non solo non potrà più tirare calci ma non sentirà nemmeno il bisogno di lanciare pugni n qua e là, e senza violenza e senza frustazione.

tuttavia penso che una come te che vorrebbe fare la giornalista, le cose le dovrebbe sapere meglio.. poi vabbe se uno vuole scrivere di cucine allora la cosa è diversa!

e sopratutto io non credo che per i genitori della bimba di 4 anni si tratti di "carciofi o nespole a dir tanto, tiè, di gorgonzola"..

scusa se mi sono intromessa,
ciao, diletta

lancha2012 ha detto...

cazzo che simpaty!

Anonimo ha detto...

ai giardinetti, a pranzo, si intendeva proprio zack!, via tutto. giustizia sommaria, come quando si sente dire (io lo sento dire) "lasciamoli agli altri detenuti che gli diano una lezione". o come quando si invoca la pena di morte.

lo so cos'è la castrazione chimica, e so anche che a tanta gente (per effetto della paura) l'idea di aiutare un pedofilo a guarire non va giù. "ma come, dopo quello che ha fatto, ancora dovremmo pagargli delle cure e riabilitarlo? meglio punire".

a me questo fa paura. paura che la gente dia ascolto alle proprio paure e non ragioni, rischiando risultati ancora peggiori. questo intendevo.

e se a volte scrivere di cose "futili" mi fa un po' male, penso che mi farebbe molto più male dire sì a un capo che ti chiede un titolo gridato su temi delicati come questi, o come il voto e l'aborto.

tutto qua.

Anonimo ha detto...

grazie della risposta, adesso ho capito quello che volevi intendere.. io il tuo blog lo leggo sempre in silenzio ma questo post mi aveva particolarmente colpito..

e scusami se ti sono sembrata un pò irruenta!!!

CIAO, DILETTA

Anonimo ha detto...

Chi sei diletta? Cosa sai della pedofilia? Attenta prima di dire a chi scrive che non sa di cosa parla.
Perché c’è molta molta confusione

LA PEDOFILIA NON E’ UNA MALATTIA E PERTANTO NON NECESSITA DI “CURA ORMONALE”. LA PEDOFILIA E’ UN REATO CHE SI SCONTA CON LA RECLUSIONE.

La confusione nasce dal fatto che una minoranza di pedofili hanno concomitanti disturbi psichiatrici. La loro pedofilia quindi può essere considerata espressione della loro malattia mentale. In questi casi – che sono la minoranza – è previsto l’ospedale psichiatrico giudiziario, una volta comprovata la pericolosità sociale del malato. In casi meno gravi è indicata la residenza protetta e la rieducazione, oltre ovviamente a una terapia specifica con antipsicotici.

Ma la maggioranza dei petofili è perfettamente in grado di intendere e volere, pertanto sono perseguibili. Altro che castrazione chimica o con la sciabola, secondo me solo ergastolo, una cella di isolamento e si butta la chiave. Nessuna “cura” per chi spezza l’infanzia.

Biba

Anonimo ha detto...

chi sono e cosa so? che c'entra? a cosa devo stare attenta?
ho solo espresso la mia opinione.. e un blog senza moderazione di commenti è aperto alle opinioni di tutti.
anche di te che scrivi "petofili" e mi hai fatto tanto ridere!

non volevo essere polemica e mi sono anche scusata se questo è passato, ma è stato involontario.

ciao, diletta

fe ha detto...

cmq la questione non era la pedofilia, ma la paura e la sua strumentalizzazione e il conseguente moltiplicarsi. e il gridare, lo sputare sentenze, il vedere solo nero o solo bianco (niente sfumature, niente particolari).

e naturalmente come tutto questo disturbi i miei sogni in cui sono vestita da biancaneve :)