martedì 22 novembre 2011

io nina non l'ho mai sentita volare così



ho visto nina volare, omaggio a fabrizio de andré della london symphony orchestra. da brividi. 

lunedì 21 novembre 2011

mini-modella per un giorno

undici forcine piantate tra i ricci. una seduta di trucco. dieci unghie smaltate di rosso. due calze con la riga rossa dietro. un paio di tacchi neri. un reggicalze. una gonna con 20 centimetri di girovita (se sentivate degli sdeng, sì erano i miei bottoncini a pressione che saltavano a ogni respiro o risata). una luuunga scalinata da scendere. tre set fotografici. 

eh, cosa non si fa per una cioccolata calda di articioc! :) 


martedì 15 novembre 2011

l'estate di san martino

questa storia di san martino, dell'estate che arriva improvviso in pieno inverno, è una sola. soprattutto se l'11 novembre (san martino, appunto) cade di venerdì.

così va a finire che passi un weekend con le finestre spalancate e il sole che illumina le stanze. ti butti pure in una due giorni di danze scatenate (e vi assicuro che ci vuole un certo fisico), che tanto il sabato e la domenica di relax semi-primaverili sembrano fatti apposta per riprendersi.

seee.

vediamo, quando arriva lunedì. e alle 8 del mattino la california è un blocco compatto di nebbia. non si vede la casa di fronte. a ogni respiro esce una nuvoletta dalla bocca. fa un freddo becco - altro che estate di san martino dei miei stivali.

martedì 8 novembre 2011

sgovernasi


(sul ponte di ferro dietro la stazione di porta genova. il mio preferito? spaparanzasi)

giovedì 3 novembre 2011

sapessi com'è strano, mangiare una gricia a milano

in questi anni, ho evitato con invidiabile nonchalance di entrare in qualsiasi ristorante romano (o sedicente tale) a milano. posso citare i più disparati motivi (una cucina ha senso d'essere solo nel suo luogo d'origine, figurati in questo fighettume come t'agghindano una bettola, ma ti pare che betto e mary o il quagliaro servirebbero mai dei bauscia ecc ecc), ma la vera verità è una.

non ne potevo più di pasta alla gricia, amatriciana & co. quando sei a roma, rischi l'overdose. il 98% dei posti per mangiare fuori fanno cucina tipica de' roma. alla fine, ti ritrovi a sognare il sushi anche se odi il pesce.

e comunque, dato che si cresce e si superano i tabù e blablabla, per festeggiare i 30 di una psico-gourmet come me, mi sono trovata proprio in un posto che si auto-etichetta come brasserie romana*.

certo, di romano ha poco e niente, a parte il menù, visto che è carino come una bomboniera. ma quando mi sono resa conto che sotto le nostre chiacchiere stava suonando la colonna sonora del favoloso mondo di amelie (quanto l'ho amata), ho fissato la grossa foto b/w di trinità dei monti e mi sono sentita a casa.


[* del posto vi dico che si chiama num semm chi ed è sui navigli accanto a porta genova. il cibo è buono - per me polpette di melanzane e burrata, ma niente gricia. il locale è bianchissimo e molto carino. anche se ha inquietanti camini extra-moderni che non c'entrano molto col resto e prezzi che a roma ci mangi in quattro. ma che ci vogliamo fare, milan l'è un gran milan]
 

martedì 1 novembre 2011

roero | langhe


nocciole, tartufo, colline, bagna cauda alle 3 del pomeriggio, foglie gialle e rosse, nebbia che si taglia col coltello, tajarin, il castello di serralunga, vino bianco e vino rosso, mal di schiena, pancia espansa, carne al coltello, risate, cene che durano 4 ore, gente che arriva da punti vari della penisola, la sorella, aria di autunno.