martedì 24 agosto 2010

l'orlo del baratro

quando sarai vecchio come me e i nipotini verranno a chiederti: "cos'hai fatto quando il mondo era sull'orlo del baratro?", tu risponderai che hai sviluppato un motore di ricerca? perché non ce la metti tutta?

(da internazionale 30.7.10,
"il futuro corre sulle strade della california"
di peter haffner per das magazin)

domenica 22 agosto 2010

closed for holiday

dopo una settimana senza computer (ma con mare, sole e mirto), oggi la mia voglia di riaccendere il mac era abbastanza inesistente. e non voglio pensare a domani.

photo via | we heart it

mercoledì 11 agosto 2010

milan monsoon

ok, si è appena messo a diluviare (intendo tempesta in stile tropicale, con cielo nero e gocce grosse come olive) e io dovrei uscire ora per andare al lavoro. porc.

martedì 10 agosto 2010

la notte di san lorenzo

la mia estate spezzatino va avanti. e anzi mi accorgo che siamo già al 10 agosto, san lorenzo. la notte delle stelle.

quando ero un'adolescente problematica e malinconica provavo un sincero terrore davanti alle stelle. non riuscivo a guardarle, mi facevano letteralmente paura. perché mi sentivo piccola e iniziavo a farmi mille paranoie sul cosmo, sul senso della vita, sull'uomo. l'ho detto, ero un'adolescente problematica.

poi ho imparato che la notte di san lorenzo era meglio avere qualcuno da baciare sulla spiaggia, con la bocca impastata di birra e gli occhi di sonno. così ora le stelle non mi fanno più paura. o forse, semplicemente, evito di pensarci. non sono meno problematica, mi sa. solo in po' più distaccata.


photo via | we heart it

martedì 3 agosto 2010

iki, istanbul

due è il numero di istanbul. perché tutto è doppio, mischiato, contraddittorio in questa città che sta a cavallo su due continenti, tra asia e europa. doppia la sua anima, laica e religiosa. doppia la sua natura, tra acqua e terra.

a istanbul ci sono donne in minigonna e donne con il velo. gay che camminano abbracciati e vecchi integralisti che ti sgridano per come stai seduta, con le gambe troppo in vista. ci sono chiese e moschee. e moschee che una volta erano chiese (ho scoperto che le moschee mi piacciono. mi piace l'architettura, mi piace il rituale di togliere le scarpe e coprire il capo. il velo, in un certo senso, ha fascino).

c'è tanto alcol (mangiano bevendo raki, una sorta di sambuca, allungato con acqua) ma l'islam lo vieta. ci sono uomini brutti e donne belle, nonostante il chador lasci vedere solo gli occhi. ci sono quartieri che sembrano i navigli o trastevere e altri in cui vieni guardato male perché hai i polpacci scoperti.

le donne sono coperte dalla testa ai piedi per strada, ma negli hammam si sta completamente nude. ci sono grattacieli e minareti. c'è chi prega nei cortili e chi balla nei locali.

iki, due. per me istanbul si traduce così.