mercoledì 29 dicembre 2010

passaporto

finalmente ho il passaporto, con il suo microchip e la mia foto poco credibile. e questo vuol dire solo una cosa: che si parte per davvero. nonostante l'inglese sia totalmente arruginito. but we can do it.

lunedì 27 dicembre 2010

pareri concordi

non è bello se, nel giro di 24 ore, due ex fidanzatini ti dicono «ehi fede, ma sei ingrassata!». non è affatto bello.

lunedì 20 dicembre 2010

dolce-far-niente

a ogni cosa il suo tempo, si dice. io mi sono resa conto di aver imparato ad apprezzare i weekend di dolce-far-niente stasera, per esempio. sulla soglia dei 29 anni, mentre me ne stavo con le gambe nude sotto il piumone colorato a leggere un libro con un titolo che mi fa impazzire (questo bacio vada al mondo intero).

come se la classica domenica universitaria (sveglia a mezzogiorno, colazione col pandoro, pranzo alle 4.30, telefilm, libri, caffè con gli amici, mac, musica), che non ho mai fatto all'università, diventasse accettabile ora. ora che fuori fa un freddo che ti viene solo voglia di stare sotto a una coperta e rimirare lo smalto rosso bordeaux sulle unghie.

e un po' deve essere la reazione ai discorsi dell'altra sera. con noi due a parlare sorprese di amici che fanno cose da grandi (sposarsi, convivere, comprare casa, fare progetti, accendere mutui, fare figli) e vivono in case da grandi. e biba che ci ammonisce: «ma noi siamo grandi». oh, foc.

sabato 18 dicembre 2010

12 mesi in foto

ogni anno, quando ne finisce uno e ne inizia un altro, le agenzie fotografiche mettono insieme le immagini di cronaca che raccontano i dodici mesi passati. è una specie di bigino dei fatti appena accaduti, e io l'adoro.

poi ci fanno mostre (ormai sono addicted a quella del world press photo nelle sale radical chic di 10 corso como), libri, gallery su internet. qui trovate quella di afp (agence france press). un consiglio: aprite ogni mese in una nuova scheda, che al corsera non ci hanno pensato.

mercoledì 15 dicembre 2010

il bisogno del mercoledì mattina

lo so che è mercoledì mattina, lo so che ho appena fatto colazione con una fetta di panettone e latte-caffè, lo so che a momenti sarò alla scrivania della redazione. ma in realtà ho un gran bisogno (più che una voglia, un bisogno) di andare a ballare.

domenica 12 dicembre 2010

addobbi

io, che da sempre mal sopporto le cose natalizie, devo ammetterlo: sono proprio orgogliosa degli addobbi kitsch e del totem di natale. sarà l'ego della piccola padrona di casa che c'è in me.

domenica 5 dicembre 2010

cheesefreddy

mi sono sentita una donna cosmopolita, ieri pomeriggio, a piantare i tulipani di george portati da amsterdam e a mettermi a fare il cheesecake a ritmo di musica.

e oggi la colazione del mattino, con una fetta di torta soffice e coperta di marmellata, è stata un buon inizio di giornata.


cheesefreddy, la ricetta

ingredienti
200 gr di biscotti secchi (tipo petit dell'esselunga)
80 gr di burro
3 uova
100 gr di zucchero di canna
250 gr di mascarpone
350 gr di ricotta
scorza di limone grattuggiata
marmellata (frutti di bosco e simili)
nb. tutto è pesato a caso su una bilancia che non pesa

procedimento
* sminuzzare i biscotti (metodo capuozzo: metterli in uno strofinaccio, chiuderlo e sbattere violentemente contro l'angolo della cucina). far sciogliere il burro, unirlo ai biscotti sminuzzati e mettere il composto in una teglia tonda (se non è una di quelle che si aprono, sotto mettere anche la carta da forno). mettere nel freezer.
* montare i tuorli con lo zucchero e la scorza di limone. aggiungere mascarpone e ricotta, continuare a mescolare.
* montare gli albumi con uno zin di sale, unire al resto. mettere tutto nella teglia. infornare a 170° per 35 minuti. far raffreddare e poi coprire con la marmellata. mettere nel frigo e mangiare a colazione, merenda, cena...

venerdì 3 dicembre 2010

cinque

lavoro oggi, cinque giorni no, due giorni sì, poi è già weekend. continuo a ripetermi nella mente questo santo rosario delle vacanze e, sinceramente, mi sembra un sogno.

giovedì 2 dicembre 2010

parole parole parole

uno pensa: «questa la so», e crede di aver chiuso lì la faccenda. e invece non è vero. finché non trovi le parole, non sai niente.
(diego de silva / mia suocera beve)

le cose, una volta pensate, che bisogno c'è di dirle?
(niccolò ammaniti / io e te)


riguardavo le frasi sottolineate o segnate con una piccola orecchia sugli ultimi due libri che ho letto. mi sono saltate agli occhi queste due. totalmente contraddittorie, sottilmente complementari. spia della mia mania per le parole. non per niente.