giovedì 2 dicembre 2010

parole parole parole

uno pensa: «questa la so», e crede di aver chiuso lì la faccenda. e invece non è vero. finché non trovi le parole, non sai niente.
(diego de silva / mia suocera beve)

le cose, una volta pensate, che bisogno c'è di dirle?
(niccolò ammaniti / io e te)


riguardavo le frasi sottolineate o segnate con una piccola orecchia sugli ultimi due libri che ho letto. mi sono saltate agli occhi queste due. totalmente contraddittorie, sottilmente complementari. spia della mia mania per le parole. non per niente.

5 commenti:

valerio ha detto...

letti, tutti e due..
quello di de silva è bello, mi è piaciuto, non è il mio libro preferito ma ci stava tutto :)

io ho segnato queste due

"okay, penso, anche stavolta ce l’ha fatta. è come assistere alla camminata di un depresso sul cornicione di un palazzo"
e
"okay, penso, anche stavolta ce l’ha fatta. è come assistere alla camminata di un depresso sul cornicione di un palazzo"

fe ha detto...

ma hai copiato due volte la stessa citazione! :)

queste sono altre mie:

perché è chiaro che la tristezza esiste. e viene quando vuole, un po' come gli starnuti. solo che non puoi metterti un maglione addosso per fartela passare.

non li so vedere i colori degli occhi, io; però so affogarci dentro.

all'amore, io, non ho mai chiesto di salvarmi la vita. mi è bastato che ci fosse quando ne sentivo la mancanza, che non mi abbandonasse. anche quand'era sgangherato e ridicolo, non l'ho mai lasciato andare.

valerio ha detto...

“E ci sono baci che si danno per ricordare com’erano. Per capire se hanno ancora quel sapore che ti piaceva tanto”

PuroNanoVergine ha detto...

Ti è scappato un biosgno al posto di bisogno (mi sono permesso la segnalazione vista la tua maniacalità ;-)).

fe ha detto...

uh hai ragione... meno male che ho un correttore di bozze affidabile :)