martedì 25 dicembre 2007

natale

in attesa di cercare nel vino la sopravvivenza a lunghe ore coi parenti, le sorelle se la ridono elficamente vestite (montà docet).

lunedì 24 dicembre 2007

occhi

gli occhi, sono quel che mi colpisce. lucidi, rossi. quasi sempre. vuoti. anche quando sono nascosti dietro alle lenti scure degli occhiali da sole o a sorrisi stiracchiati. occhi che raccontano lunghi mesi, fermati nello scatto della macchina digitale.

clic.

sfoglio le cartelle delle foto del 2007 e mi costa una grande fatica. vorrei stamparne, per coprire i segni dello scotch sulle pareti, affiorati stamattina quando ho deciso che da qualche parte dovevo iniziare per riappropriarmi un minimo della stanza.

sfoglio le immagini, e dentro gli occhi resi troppo verdi dalle lacrime ritrovo tutto. e mi sembra così remoto e così presente.

mi chiedo come abbiano fatto le ragazze a esserci, a cercare di tirarmi fuori. mi spiego perché altri hanno deciso di non farlo, di girare spalle e tacchi.

così mi accorgo di cercare di cancellare. di chiudere il ricordo a certi volti, a certi luoghi. ma non sono brava a dimenticare, così come non lo sono a mettere i punti, ad accettare le fini. e capodanno si avvicina, e tutto fa un po' più male. inevitabilmente.

sabato 22 dicembre 2007

13 ore

atterrita dall'idea di ammalarmi per natale, ieri sera ho preso di petto l'inizio dell'influenza con una cura d'urto. tornata dalla redazione mi sono infilata direttamente a letto con un anti-influenzale. erano le 19.30.

mi sono svegliata (a parte un momento di delirio verso le 3.30) stamattina alle 8.30. tredici ore filate.

influenza, non avrei le mie ferie.

venerdì 21 dicembre 2007

a cipolla

dal mio dna milanese ho recuperato il gene della sopravvivenza invernale: l'arte antica del vestirsi a strati. altrimenti detta, abbigliamento a cipolla.

mercoledì 19 dicembre 2007

verso mezzanotte

sono le 23.55, e sono sola. sono sola e ho gli occhi piccoli, dopo due puntate di scrubs e due di sex and the city. e dopo un pomeriggio attaccata a internet in compagnia di secondamano alla ricerca di un appartamento da chiamare casa.

ho gli occhi piccoli e il dolcevita rosa, perché fa troppo freddo nel dicembre milanese. e le mani si screpolano e sono sempre ghiacciate, soprattutto la destra che deve badare al mouse. sulle mie, di mani, sono apparsi due nuovi nei. piccolissimi. belli. sulle dita. uno sulla mano destra, uno sulla sinistra.

sono sola e non mi piace un granché. basterebbe poco in questa mezzanotte che arriva. una chiacchiera, una risata, una birra da passarsi. perché in fondo il fatto è che a furia di non fare nulla viene voglia di non fare nulla. semplice.

martedì 18 dicembre 2007

mercoledì 12 dicembre 2007

mi accorgo che

in due giorni mi accorgo che a milano:
- quasi tutti i ragazzi sono palesemente gay (o tamarri a metà strada tra il giambellino e justin timberlake)
- quasi tutte le ragazze sono parecchio fighe (oppure se la sentono)
- davanti alla mondadori ci può essere una fila infinita di gente che vuole vedere fabio volo
- "mi sa che li vedevi di più quando stavi a roma"
- piazza del duomo illuminata per il natale è uno spettacolo
- bisogna avere gli stivali (meglio se scamosciati) con i jeans infilati dentro
- essere vestiti strani e/o male è normale
- esistono eventi mondani in open space che sembrano usciti da new york, con pr perfettamente parrucchierate, giovani in stile costantino&velina, mamma-giovane-e-figa con marito e pargolo
- alle presentazioni delle cucine si fa sempre il risotto
- alle presentazioni tutti bevono a sfare
- da tezenis vendono un completino guepiere e slip rosso coi bordi di pelo bianco da babba natale sexy
- natale è una gran seccatura
- la noia abita in via california
- quelli con gli auricolari del lettore mp3 o dell'ipod sono decisamente la maggioranza

lunedì 10 dicembre 2007

l'ufficio è al primo binario

giusto perché un weekend senza treno pare strano, me ne sono andata a spotorno. cullata dal regionale preso milioni di volte ho dormito-sognato-ascoltato musica raggomitolata nel sedile.

poi ho spalancato gli occhi sulle strade così conosciute, ho giocato a fare la giovane chocolatier, ho respirato il vento. ho mangiato farinata e bevuto vino rosso. poi, dopo molte ore, mi sono accorta di non avere più il portamonete boliviano. dentro, soldi patente bancomat.

sera a pensarci, notte a pensarci, risveglio a pensarci (prime parole dette alle otto del mattino: "uuuh il mio portafogli"). chiamo la polfer di savona, tanto per. non ci credo affatto, sono pronta a passare la domenica dai carabinieri di spotorno per la denuncia.

"ce l'abbiamo qua, dentro c'è tutto, può passare quando vuole". gioia et gaudio. amore per la polfer.

sabato 8 dicembre 2007

santa maradona

- francesca non è mai stata una storia seria
- e cos'è una storia non seria, si scopa ridendo?


(fortuna che c'è l'hard disk. e poi ho scoperto che devo trovare uno pseudonimo, per firmare qualche pezzo. come si può chiamare un'altra me?)

venerdì 7 dicembre 2007

a long december

l'esperienza insegna che, statisticamente, dicembre dà alla testa.