giovedì 27 settembre 2007

vivo nel mio letto

ho deciso di vivere nel mio letto. piove da due giorni e fa freddo, fottutamente freddo. allora l'unica scelta sensata mi sembra questa, vivere nel mio letto con le lenzuola con sopra fragole e ribes.

piedi al caldo, pc sulle cosce, giornale a portata di mano... che altro posso desiderare?

così guardo il mondo dal lettino blu, la finestra che lascia intravedere il grigio, la stanza che se mai dovrò tornarci a vivere dovrà essere aggiornata, cambiata. ora il tempo è fermo a tre anni fa, le foto, i libri. forse il segno più tangibile di quanto sia cambiata, di quanto sia accaduto, anche se tante persone che facevano parte di quel mondo sono ancora al mio fianco.

(nel letto ho "preparato" anche l'orale all'ifg fatto ieri. davvero non so come sia andata. non benissimo, non malissimo, abbastanza indifferente. direi che 40 persone che sono andate meglio di me ci sono, no?)

mercoledì 26 settembre 2007

buongiorno dall'amaca sul bonsai

in un colpo solo ho raggiunto un mini-obiettivo, arrivare a conoscere le tre adorate penne del buongiorno, dell'amaca e del bonsai.

a un incontro sul libro di massimo gramellini (già, perché stare a casa a studiare quando si può uscire?), c'era pure michele serra. doppietta bella e buona. certo, loro mi hanno guardata come una matta, ma io l'ho preso come l'ennesimo segno del caso.

poi bè, con sebastiano messina ci avevo fatto ben sei piani in ascensore...

martedì 25 settembre 2007

carta jolly

foto ale+ste

no, non credo che potrò usarla, la carta jolly. però fa ridere.

e per una serie di coincidenze, questa foto me l'hanno mandata in un giorno di umore molto giù (l'ultimo di stage) e mi ha fatto sorridere. ma soprattutto, proprio oggi, dopo tre anni, riguardavo i pezzi scritti a savona per il secolo XIX. ed è strano rileggersi dopo così tanto e quasi non riconoscersi. l'inizio dell'inizio. primissima volta in una redazione. eppure in quei pezzi ci sono io.

vagamente generico

"l'esame orale consiste in un colloquio tendente ad accertare le attitudini complessive alla professione giornalistica, il grado di cultura generale del candidato e la sua attenzione per i problemi dell'attualità politica, economica, sociale e culturale nelle loro dimensioni storiche, nonché il grado di conoscenza dell'inglese"

ora, uno che cosa dovrebbe studiare/ripassare/imparare per un esame così, vagamente generico?

diciamo che domani pomeriggio lo saprò, cosa avrei dovuto studiare/ripassare/imparare.

intanto butto giù caffè, sogno la novalgina e divago (con qualche senso di colpa).

lunedì 24 settembre 2007

sempre di domenica

una piadina notturna dopo il concerto di daniele silvestri chiude la settimana. iniziata a milano - e sembra un secolo fa - e volata. lunga e piena, rapida e strana. carina, viva.

ed è tempo di salutare, pensare alla valigia da fare domani, sapendo di non conoscere la data di ritorno. è così da un po' e lo sarà per qualche tempo. intanto mi viene in mente, come ogni volta che si parte, frequent flyer di nina persson. finale di a/r, condensato della sensazione della partenza.

buonanotte.
buongiorno.

venerdì 21 settembre 2007

sorrisi contagiosi


(certo, forse poi dovrei passare meno tempo a sorridere e più a studiare. in ogni caso lo scritto della cattolica - inclusa la domanda su chi ha vinto lo scudetto dal 1996 a oggi - non l'ho passato... autosabotaggio hihihi?)

giovedì 20 settembre 2007

relatività

il tempo lento di milano a roma ridiventa tempo caotico, che sembra sempre troppo poco ed è spesso molto pieno.

la casa, le ragazze, i piccoli appuntamenti ritagliati nei giorni qui... per dire, ieri ero a mangiare a sbafo in questa villa accanto al pincio, spacciandomi per giornalista che ne sa qualcosa di basket. e poi nuove persone, nuove cose da fare, tanto da studiare per l'inaspettato orale alla scuola di milano...

roma è anche questo, è sentire che 24 ore al giorno sono un po' poche. e provare la sensazione - eccitante e stancante - di iperattivismo.

domenica 16 settembre 2007

di nuovo

poi bastano un salto al dundas, mezza pizza e le colonne di san lorenzo. persone che conosci da una vita o quasi (19 anni... acc), che si sono sedute al banco dietro al liceo, che hanno dimenticato magliette in giro. cambiati e cresciuti, profondamente, eppure così familiari.

bastano le risate e le facce, un tizio con i pantaloni a vita bassa (troppo bassa) e il sedere in bella vista, la popolazione strana delle colonne e i bicchieri di plastica per la birra.

bastano perché sia di nuovo casa. perché la questione non è essersene andati, è saper tornare. di tanto in tanto, oppure a lungo.

("ma fede - disse la fayna, noto reggitore di negroni a stomaco vuoto - sei insaziabile con l'alcol!")

sabato 15 settembre 2007

sabato lento

dopo una serata nella brianza alcolica a farmi cullare dallo swing, tra enoteche e terrore di perdersi negli svincoli, il sabato è mortalmente lento.

a casa, perché si dovrebbe studiare. a non far nulla, perché si vorrebbe uscire. a bighellonare con il pc, che tanto c'è sempre tempo per perderne, di tempo.

mi sento di passaggio qua, come quando in vacanza hai troppo tempo libero e non sai che fartene.

questa città mi annoia.

venerdì 14 settembre 2007

vedremo

vedremo. è una parola che fa parte di me. che appartiene al mio lessico sentimentale, a un gioco di sguardi con certe persone. a una volontà di alzare piccoli muri, fosse anche solo per il piacere di abbatterli. vedremo, ho detto spesso alle mie metà, con un sorriso di malizia.

e allora ci penso, in questi giorni, al significato che ha oggi questa parola. ripetuta mille e mille volte, nei discorsi sul mio futuro prossimo. roma bologna o milano? vedremo. scuola o non scuola? vedremo. ritorni o partenze? vedremo. guarigione apparente o reale? vedremo.

un colpetto di spalle, un sospiro. vedremo. l'ho detto a tutte le persone con cui sto parlando di questo momento di transizione, senza rete e senza programmi. tutti - compresa la parrucchiera che ieri mi ha tagliato i capelli - mi hanno detto la loro, hanno provato a capire, a fare una previsione, un commento. resta, vai, torna. ma non è facile, affatto.

su una bilancia peso le evenienze, i pro e i contro, le possibilità. ma non riesco a cogliere nessun suggerimento, dai piatti perfettamente in equilibrio. e dunque, vedremo.

da flickr - [auro]

giovedì 13 settembre 2007

mai dire samuel

notte di birra, chiacchiere e pettegolezzi
(soprattutto pettegolezzi).

mercoledì 12 settembre 2007

tracce

da quando esiste questo angolo di anatomie, spesso mi chiedo se le persone che conosco hanno un blog. e se io potrei trovarlo, basandomi su quello che so di loro. e se loro potrebbero trovare me.

è che si lascia una traccia strana, in bilico tra il voler essere scovati e il piacere di restare nascosti. completamente pubblici e totalmente intimi.

in fondo siamo malati di google, no?

domenica 9 settembre 2007

autosabotarsi

mi viene il dubbio: e se mi stessi autosabotando? se non aver fatto nulla per preparare i test avesse un senso inconscio?

non so se voglio fare una scuola (non credo), né quale né dove. non so se vorrei essere presa oppure no, se ho bisogno di conferme o di mazzate. non so, e nel frattempo la prova a crocette a milano ha denunciato la mia ignoranza. mi sono persa in cose che uno - uno chiunque, non un genio - dovrebbe sapere.

e il bello (o il brutto o lo strano) è che poi non ero arrabbiata o triste o delusa. ero stanca, dopo 4 ore a battere sulla macchina da scrivere. ero indifferente. e forse sottilmente sollevata all'idea che - a meno che gli altri candidati non fossero tutti ubriachi - è davvero molto improbabile che i miei prossimi due anni siano lì dentro.

per tutto il giorno ho letto giornali, articoli, pagine. ma oggi - mentre parto per bologna - faccio un po' fatica a leggere in me.

venerdì 7 settembre 2007

milano centrale

forse per la prima volta dopo mesi nel viaggio in treno da roma a milano il mio cuore non si è bloccato nello stesso dannato punto, nella stessa stazione. ho alzato gli occhi - e gli occhiali da sole - dal giornale, e ho fatto finta di nulla.

a sorpresa, poi, mi sono trovata a guardare milano dal finestrino. i cavi sopra i binari sovrapposti a un cielo striato, nuvole e chiazze di blu e luce.

mi sembra, ultimamente, di arrivare in questa città con uno stato d'animo strano. quasi da turista, quasi come se la vedessi per la primissima volta.

e oggi, per qualche strano motivo, dietro gli occhiali da sole sono sbucate tre lacrime, mentre scivolavamo dentro la stazione centrale.

- tu che vivi a milano...
- io non vivo a milano. ci vivrò, forse.

mercoledì 5 settembre 2007

blowin' in the wind

cielo blu e vento freddo, quasi da montagna. il condominio di nuovo al completo, la valigia da fare e tanto da studiare - o simili.

quest'aria tesa e gelata sembra ripulire un po' i miei sentimenti. roma mi appare meno dolorosa, io mi sento incredibilmente leggera. senza un perché, lo sono e lascio che sia così. sono anche piena di incertezze e di confusione, eppure le due cose non fanno cortocircuito tra loro, anzi. si mescolano, dandomi forse quel pensiero superficiale che cerco da mesi.

c'è una buona dose di casualità in tutto questo. ma non può che andare così: posso solo aspettare, e vedere che succede. milano, roma o bologna. non posso fare progetti, e per una volta forse questo mi fa bene.

da domani per almeno due settimane sarò di nuovo milanese, con qualche trasferta in mezzo. in attesa.

e poi, que sera sera. non mi dispiace, per una volta, aver imparato a lasciare che sia il caso a decidere. a seguire le coincidenze, i momenti. a fare quello che non si direbbe.

("ma le vostre serate finiscono tutte così?")

sabato 1 settembre 2007

circolo chiuso

ho spalancato i vetri del balcone e ho trasformato il limitare della stanza delle sorelle in un solarium. in costume, nel caldo di un sole estivo, ho finito di leggere circolo chiuso di jonathan coe. il bottino di un pomeriggio passato in feltrinelli a cercare di convincermi della necessità di comprare libri per prepararmi ai test delle scuole. risultato: coe è venuto a casa con me, e io non ho ancora cominciato a studiare.

amo coe. ho amato tanti suoi libri. e questo anche. questo, in cui ho trovato tanti episodi talmente sovrapponibili con me stessa da farmi socchiudere il libro, di tanto in tanto, così giusto per capire.

mi ha tenuto compagnia in giorni strani, riflettendo in alcune parti esattamente quel che è accaduto a me negli ultimi mesi. singoli episodi, voglio dire, non pensieri generali o atmosfere. una donna che sviene se sente una certa canzone, rapporti tra persone molto diverse che sembrano andar contro a ogni logica e poi sono i più sensati, il giornalismo.

cortocircuito di fine estate, che si porta dietro le solite domande - alimentandole. sulle coincidenze e sul destino, sul ritrovarsi, sul ruolo degli altri nelle nostre vite...

sensazione di fine di

metà del primo giorno senza stage l'ho passata dormendo. la prima notte, invece, l'ho passata quasi tutta sveglia.

dopo saluti e lacrime, cene in cui non si tocca cibo, rientri a casa per riuscirne subito... katia-mobile fino in centro, sigarette e bicchieri, confusione e un tavolino all'aperto. in quattro a fare brindisi in bilico tra presente e futuro.

poi casa, e il condominio è anche un balcone in piena notte, narghilè acceso e parole che si perdono.

si sono sovrapposte tante fini in queste ore, forse un po' troppe per gestirle tutte insieme. e anche se il sole e il cielo blu oggi non lo suggeriscono affatto, la sensazione di fine di è ben presente.

l'orchestra del sangiovese

e così, tento di caricare il primo video sul blog. canzone dell'estate per qualcuno (proprio il giorno in cui l'estate finisce), canzone di sorrisi per me. zibba e almalibre, un violino inconfondibile che suona.


zibba e almalibre - margherita