venerdì 7 agosto 2009

come un gatto


mi dicono: sei selvatica come un gatto. furastica. perché me ne sto sulle mie. perché se non mi va di averti vicino, metaforicamente arriccio la schiena.

oggi me ne sto nel cono d'aria di un ventilatore con il gatto di ale. sono passata a vedere come se la cava, in questi giorni che è solo. di solito non mi calcola, quando arrivo. oggi che non ha nessuno in casa da 24 ore ha miagolato, mi è venuto incontro e mi è stato vicino. è salito sulla tastiera del pc mentre scrivevo e mi si è accoccolato ai piedi. poi gli ho dato da mangiare, ed è tornato a farsi i fatti suoi.

io mi sono fatta i miei, e l'equilibrio tra gatti si è sistemato. ogni tanto viene di qua a controllare. ogni tanto vado io da lui, mezzo addormentato in posizioni improbabili. ci guardiamo - occhi verdi negli occhi verdi. gli faccio due coccole e se le prende tutte, con gli occhi strizzati e il collo allungato. ma devono essere come e quando piacciono a lui. altrimenti si scoccia, dà un morsetto sulla mano e fa capire che non è cosa. e si allontana sculettando.

e forse sì, in effetti sono selvatica come un gatto.

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