c'è la stanchezza. gli occhi gonfi. la ripetitività. i contratti che scadono. i discorsi da ufficio che non finiscono mai. il lavoro che non c'entra granché, con quello che dovresti fare davvero. il viaggio in metro. il cielo grigio. la mensa. il tempo per leggere i giornali, che non c'è.
poi bastano due parole. «ottimo pezzo». due parole per un articolo in cui ho infilato molto di me. e che proprio per questo faticavo a consegnare. due parole, e il resto per un po' non ha più peso.
poi bastano due parole. «ottimo pezzo». due parole per un articolo in cui ho infilato molto di me. e che proprio per questo faticavo a consegnare. due parole, e il resto per un po' non ha più peso.
photo via | we heart it
5 commenti:
E dove pubblicherai quest'ottimo pezzo? Sarei curioso di leggerlo ;)
parla di scrittura (?) e sarà su ok di aprile... vabbè detta così pare una minchiata, ma fidati :)
Hai ragione: a volte bastano "solo" due parole per sentirsi meglio, decisamente meglio, anche se non è facile trovare chi è disposto a donartele (o, all'opposto, aver fatto qualcosa per meritarsele ;-))
oggi, un lunedì di stanchezza, le parole magiche per me sono state
"vuoi andare in marocco al mio posto?"
:)
certo che sì!
@ PNV: l'importante non è tanto aver fatto qualcosa per meritarsele, quanto convincere gli altri... dicesi impolpettamento ;)
@ biba: wooooooooooow! (certo, so che avresti preferito l'hotel orrido in periferia a roma)
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