venerdì 5 agosto 2011

in her shoes

abbiamo facce stanche e pensieri arruffati, dopo troppe ore di computer e troppi mesi senza pause. ci muoviamo per le aziende dimezzate, nelle metro che passano ogni 10 minuti, nelle strade silenziose. ogni tanto, un acquazzone scroscia giù. come stasera.

siamo quelli con il lavoro con la scadenza, quelli che vorrebbero prendersi un monolocale ma ignorano come pagare l'affitto, quelli che d'estate fanno i lavori per sistemare case troppo piccole. siamo quelli che quest'anno vanno in vacanza in salento, in sicilia o in grecia (siamo tutti lì, in questi mesi), una settimana appena, oppure nelle case di nonni/zii/amici. che di più non ce la si fa.

intravediamo le ferie che ci vengono fatte pesare, e non sappiamo cosa aspettarci. sole, mare, musica, feste, i libri sulla mensola da mesi, chiacchiere, nuovi amici, cene in terrazzo, sagre, concerti, aerei, traghetti, un falò. tutto in una settimana. tutto, perché quello di cui abbiamo bisogno è tutto.

staccare la testa dalle scadenze, gli occhi dai monitor, le chiappe dalle sedie. abbiamo bisogno di sentirci, ascoltarci. fare un po' di ordine dentro. lasciar fluire fuori le domande: ha senso? sono felice? che ci faccio qui?

«sono stata in piemonte», mi ha detto p, tornando in metro. «non ho fatto niente di particolare: mangiato, fatto giri, dormito neanche tanto. ma avevo bisogno di fermarmi, di ritrovarmi. di rimettermi in sesto. di capire cosa sto facendo. di risentirmi nelle mie scarpe».

2 commenti:

nena ha detto...

mi ci ritrovo in pieno, in questo bellissimo, amaro, ironico post.

fe ha detto...

e io, amica mia, ti auguro di staccare la testa, durante la tua vacanza. (e occhio al mal di mare!)