martedì 28 febbraio 2012

piangi e ridi

l'ultima regola dello scorso numero di internazionale recita: piangere di gioia è magnifico, ma piangere dalle risate lo è ancora di più.

a me è capitato di piangere di gioia poche volte nella vita. e credo di ricordarmele tutte.

piangere di felicità è come un orgasmo (e ogni tanto con un orgasmo coincide). ti lascia scosso, senza forza. vuoto e pieno contemporaneamente. felice e spossato. con un buco nello sterno e nella pancia. i singhiozzi che rimbombano. i muscoli indolenziti. come si dice? una dolce morte.

piangere dal ridere è una bomba atomica di endorfine. è un'esplosione che toglie il fiato e allena gli addominali. cura tutti i cattivi pensieri. e la cosa più bella, è che va condiviso. si piange dal ridere insieme agli altri, ed è contagioso, aumentando il rischio di soffocare ridendo.

le lacrime di gioia possono scendere anche se si è da soli. a volte in coppia. raramente davanti a tante persone (a me un diluvio di lacrime, mix di gioia e commozione, è capitato appena tre settimane fa, quando sono piombata bendata nel mezzo di una festa a sorpresa).

e quindi, non lo so se preferisco piangere di gioia o di risate. in entrambi i casi, vale la pena di restare senza respiro almeno per un po'.

(postato dall'iphone rosa)

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