martedì 8 febbraio 2011

fecciarossa

il mio vicino di treno avrà 50 anni. ha gli occhiali da sole, un piumino blu plasticoso, pantaloni della tuta e scarpe da ginnastica bianche stile bambino truzzo di 12 anni. dorme e mi tira gomitate scomposte.

ogni tanto il suo cellulare squilla svegliandolo. la suoneria che tuona a palla nel frecciarossa addormentato è una canzone gggiovane da discotecaro. lui risponde balbettando mozzichi di parole in una lingua incomprensibile/campana.

direi che è quello che, se ho imparato qualcosa dalla mia esperienza salernitana, si può definire mao mao - gente tamarra, arricchita, pacchiana e maleducata, scegliete voi in che ordine.

ma soprattutto, questo orrendo esemplare d'uomo russa. russa in un modo assurdo, intermittente. tipo grugnito di maiale. tutto il vagone si gira a guardarlo (guardarci).

allora io mi isolo nell'ipod. e mentre il cielo blu di roma lascia il posto a un improvviso banco di nebbia fitto fitto, dietro gli occhiali da sole si impastano sonno, pensieri, ricordi. e saluti, quasi definitivi, alla casa in cui io sono diventata io. noi siamo diventate noi.

2 commenti:

Biba ha detto...

quel video è veramente BRUTTO (ben più brutto della canzone!)

fe ha detto...

anche il tizio accanto a me era veramente BRUTTO :)