mercoledì 23 ottobre 2013

sbam

la parete, ora, è di nuovo tutta rossa. resistono due gancetti: uno normale, l'altro piegato a testa in giù. sono la traccia di quello che c'era attaccato (insieme a una scheggiatura bianca, incidente di percorso mentre lo montavamo) e ora non c'è più. sbam. caduto nel mezzo del pomeriggio.



non dovrebbero aspettarmi sette anni di sfiga, perché gli specchi sono rimasti sorprendentemente intatti. anzi, a dir la verità niente si è rotto. solo, è venuto giù. con un colpo sordo che mi ha fatto saltare sulla sedia. mi ha bloccato il cuore così, a metà di un battito.

vuole la leggenda che, quando il sottomarino su cui viaggiava il mio bisnonno venne affondato, sulla toeletta della mia bisnonna scoppiò una boccetta di profumo. rifuggo le spiegazioni paranormali, ma in certi casi i segni mi impietrificano. così sono ore che osservo la parete nuda. e mi chiedo. 

***

"a me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran" (alessandro baricco, citato dalla sorella per rimettere in moto il mio spirito razionale)

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