mercoledì 9 settembre 2009

e allora frustami

un colloquio in un'agenzia di lavoro interinale (o somministrazione di lavoro a tempo determinato, o come accidenti si chiamano) è un'esperienza frustrante, per chi già è abbastanza frustrato dal fatto di non avere un lavoro.

in uffici simili a quelli di un veterinario, devi compilare una scheda che sminuisce tutte le tue esperienze (che, con amore e fatica, avevi abilmente incastrato nel tuo perfetto curriculum in word). poi ci sono le domande sul tuo stato attuale (disoccupato, ça va sans dire, altrimenti che ci farei qui?) e su quello futuro.

lavoro ricercato? giornalista, redattore, ufficio stampa (seeeee, già me li vedo che se la ridono). disponibilità a part-time, full-time, turni, turni nei weekend, turni di notte? tutto quello che vi pare, non siamo qua per andare per il sottile.

al colloquio la tizia ti guarda con sufficienza, come se fossi invisibile - nonostante il meraviglioso tubino bianco a fiori. fa domande vaghe, non ascolta le risposte, potresti aver vinto il pulitzer e dubito che le fregherebbe. ha occhi sbarrati e sorpresi, che vagano da te alla tua scheda all'orologio.

se le interessa il lavoro poi sarà l'azienda a contattarla. intanto faccia questo test di data entry, lo facciamo fare a tutti.

10 minuti di lettere e numeri senza senso da battere sulla tastiera, arrivederci e grazie. e quello che fa più male, è che qualche speranza, in questa tortura, la riponi davvero.

2 commenti:

BIBA ha detto...

si dice anche somministrazione di torture psicologiche.

non ti preoccupare che la tubinata è più frustrata di te,
anche se apparentemente ha un lavoro

fe ha detto...

no bibina, il tubino a fiori era il mio... ed è davvero meraviglioso! :)

cmq, sorpresa delle sorprese, oggi mi hanno chiamata per il colloquio in azienda. lamentarsi a volte serve.