mercoledì 17 novembre 2010

un sogno chiamato patafix

tutto è pronto. ho i ganci bianchi, quelli di plastica con tre mini-chiodi. e la patafix, la pasta che sembra chewingum e serve ad attaccare le cose ai muri senza distruggerli (in teoria).

tutto è pronto. non vedo l'ora di arrampicarmi in giro per la stanza immacolata ad appendere poster. è tanto che non lo faccio. la vecchia camera era rimasta spoglia. come a dire: "tanto qua sono di passaggio".

così in tre anni ho accumulato immagini da attaccare. riguardandole, mi rendo conto che molte sono regali di persone importanti. o ricordi di viaggio. e so che quando avranno trovato posto sulle pareti, quelle pareti saranno più mie.

(quindi, cari vicini, se mi sentite martellare in piena notte non vi scocciate: qui si fa la rivoluzione, perdinci!)

2 commenti:

biba ha detto...

un giorno di pioggia e rivoluzione ho attaccato col patafix dodici foto di finestre in una stanza senza finestre nella quale ero costretta a lavorare dodici ore al giorno. Quando me no sono andata ho preso con me la foto più bella... e il patafix e l'intonaco azzurro che è rimasto attaccato...
dopo 2 anni ci sono ancora 11 finestre e 4 buchi bianchi tra l'azzurro della vernice. Quindi se non è troppo tardi... non attaccare niente alla parete rossa! memento bibae

fe ha detto...

tranquilla, la parete rossa è patrimonio unesco e non verrà intaccata da nulla, almeno per ora...

in compenso ho intenzione di patafixare il resto della casa!