venerdì 1 agosto 2008

latitudini


la seconda volta è più lucida, più consapevole. sai cosa ti aspetta - più o meno - anche se poi tutto può accadere. e soprattutto sei meno ubriaco, più presente.

dalla prima volta con daniele silvestri sono passati mesi. il cielo sotto cui si siamo incontrati era diverso, la latitudine e le persone pure. a settembre era una scoperta, un pezzetto di musica che sarebbe diventato parte della colonna sonora invernale.

eravamo in provincia di roma, ora siamo in quella di bergamo. scenario abbastanza desolato in entrambi i casi - allora un parcheggio tipo quelli che si usano per il mercato del paese, ieri lo spazio di un centro commerciale o quasi con annesse zanzare e puzza di non si sa cosa (meglio, non saperlo).

la seconda volta il concerto inizia un po' così, doveva essere gratuito e invece per motivi non meglio specificati si paga, la gente mugugna, silvestri si scusa. fa niente, 10 euri li vale, il viaggio in cui ci infiliamo per un paio d'ore, da frasi da dimenticare in poi. canzoni riarrangiate in chiave molto caraibica, sudamericaneggiante. si accelera e si frena, tra ritmi da ballare e parole da cui farsi cullare.

poi i miei pensieri si inceppano sul mal di schiena che parte dalla base del collo e arriva giù fino al codino. per un paio di canzoni non c'è altro. poi arriva la paranza, il momento tamarro per scatenarsi, i sorrisi... e il male scivola via dalle spalle. almeno per un po'.

alla fine, c'è un profumo inebriante che dall'africa alla ande ti racconta di tabacco e caffè... e buonanotte, si va a casa della michy.