giovedì 25 settembre 2008

giallo e rosa

arrivata sotto casa mi accorgo che è ancora giorno, che la luce gialla e rosa non ha ancora lasciato spazio alle ombre, al buio. penso che la giornata non è ancora finita. nonostante sia stata faticosa e snervante, non ne sento il peso.

alzo gli occhi dal libro di de silva. l'altro giorno ho letto un suo racconto e mi sono chiesta perché, dato che mi piace così tanto, non avevo letto tutto, di lui. e così mi sono comprata uno dei due libri che mi mancano. e ovviamente ci sono scivolata dentro come in una dipendenza.

ho comprato anche altri due libri, e ora mi chiedo perché non ho iniziato da quelli. almeno, se non mi fossero piaciuti, mi sarei consolata con de silva. ma non ho resistito, e stamattina ho spalancato la copertina.

nel suo caso non sono le storie. non solo quelle, insomma. non è la trama. è come mette le parole una di seguito all'altra. che io con le parole ci lavoro tutto il giorno, e le vedo maltrattate in continuazione. così, quando capita che qualcuno sappia che farsene, delle parole, mi sento un po' meglio.

5 commenti:

Mary ha detto...

grazie per "trattare" decisamente bene le parole:)

Mary ha detto...

scusa, possibile che oggi tu sia entrata in un posto dove fanno piadine con un cappotto rosso?ne sono convinta...ah,ah,ah!!!

fe ha detto...

sì! è la piadineria vicino alla redazione! incredibol!

Mary ha detto...

yesssss...eri serissima tra l'altro...;)

fe ha detto...

serissima... più che altro avevo freddo e fame! la prossima volta fermami (sembro sempre indaffarata, ma è tutta scena)