domenica 25 novembre 2007

posto 86, carrozza 9

treno per milano, posto 86, carrozza 9. scrivo qua mentre il cielo diventa sempre più buio, ma le nuvole ancora fanno sgranare gli occhi.

piano piano le mani hanno smesso di tremare, il cuore è tornato a una velocità vagamente normale. gli occhi sono di nuovo asciutti, nessuna goccia tonda minaccia di scivolare giù.

sarà il pranzo della domenica, con il gatto e i cannelloni-crêpe, il tiramisù di pompi e la birra che "non è che mi passaresti un po' d'acqua?". sarà che i weekend sembrano incredibilmente corti. saranno i racconti di normali cazzi e di gente che canta vincerò. sarà la resaca del giorno dopo, comunitaria come tutto il resto.

saranno le farfalle nello stomaco e il sabato pomeriggio a lunghezza. sarà il vestitino nero scelto dopo una sfilata in cucina. o la borsa di costi che poi è di tutte. sarà una festa in cui si balla e si beve oltremodo, ed è buffo.

sarà l'ansia della partenza, il pensiero già lanciato al prossimo ritorno, gli abbracci. la valigia da fare, la stanza che per quanto la svuoti resta sempre piena. e donatella che arriverà.

non ci penso, di solito, a cosa significhi essere emozionati. quando accade, però, leva il fiato. annebbia i pensieri. riempie la gola. fa tremare le mani.

così ora ho appuntato alla maglietta un fiore di stoffa. e basta abbassare gli occhi per sapere che è lì.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sei una miaiala
mi sono incosciamente rifiutata di leggere il blog dopo domenica perchè forse non volevo sapere, ma ora che piano piano ho riempito i tuoi spazi è ben presente in me l'attesa.
Che tu torni, che tutto torni.
Certo, quando sarai la Michela Serra di A tavola..