il tuo viso, le mie mani
sono la stessa gioia immensa
è luce invisibile da succhiare
camminare senza chiedersi perché
(paolo benvegnù)
sono la stessa gioia immensa
è luce invisibile da succhiare
camminare senza chiedersi perché
(paolo benvegnù)
voglio essere una spugna*
i ricordi dei bei giorni a volte tornano indietro per strade tortuose.(colum mccann / questo bacio vada al mondo intero)
perché ogni cosa è importante. ogni dettaglio. solo che non sappiamo ancora perché, non ancora.(chuck palahniuk / diary)
perché aveva paura ad ammetterlo, ma quando era con lei sembrava che valesse la pena di fare tutte le cose normali che le persone normali fanno.(paolo giordano / la solitudine dei numeri primi)
sono così intelligente che riesco addirittura a negare i miei sogni.(chuck palahniuk / soffocare)
poi basta. ci siamo guardati per un attimo. ero pieno di mondo. non avevo parole.(aldo nove / amore mio infinito)
i gesti conoscono un'elasticità che i giudizi etici ignorano.(roberto saviano / gomorra)
non permetterò a nessuno di raccontarmi che l'attesa basta a se stessa. almeno non adesso, con tutto il sonno arretrato e troppa, troppa caffeina.(wu ming 2 / guerra agli umani)
4 commenti:
io ero lì, in quel piccolo concerto alla cascina monluè, quando la suonò in acustico, prima che uscisse il disco. c'era frank, forse, che era il periodo dei viagig per l'europa. uno di quei bellissimi ricordi milanesi di un periodo indefinibile, avevo pochi anni.
a me viene il dubbio che i bellissimi ricordi milanesi siano così vividi perché sono pochi. troppo pochi. spiccano in un "tutto il resto" poco definito.
e cmq in questi giorni io mi sento molto, ma molto camminare senza chiedersi perché.
nonnorononnonò, non sono pochi, solo appartengono a una persona che viveva a milano. e io adesso amo ogni giorno di più questa città con i grandi alberi le lepri e le volpi sotto casa. e il cielo bluissimo, che ricorda solo lontanamente, nel tempo e nello spazio, il periodo monluè.
io intendevo i miei... ho pochi ricordi unforgettable di milano, di quelli da raccontare per ore con gli occhi che si accendono. sarà per questo che questa città mi sembra così faticosa.
salutami le volpi!
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