venerdì 30 ottobre 2009

nuvole, messico & co


io vorrei io vorrei
ritornare laggiù da lei ma so che non andrò

(giuliano palma & the bluebeaters / messico e nuvole)


e riciclo parole, riciclo pensieri, riciclo la mia faccia

riciclo un’immagine di te fra le mie braccia
(giorgio canali / nuvole senza messico)

1 commento:

Jos ha detto...

In greco «ritorno» si dice nóstos. Álgos significa «sofferenza». La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnoli dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata all’impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O, in tedesco, Heimweh. In olandese heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l’islandese, distingue i due termini: söknudur: «nostalgia» in senso lato; e heimfra: «rimpianto della propria terra». Per questa nozione i cechi, accanto alla parola «nostalgia» presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d’amore ceca: stýská se mi po tobê: «ho nostalgia di te»; «non posso sopportare il dolore della tua assenza».

(Kundera, L'ignoranza)