martedì 22 luglio 2008

cieli ornati

"non si possono vedere i concerti da seduti". no, non si può. per questo ci mettiamo in piedi, sui lati del tendone che sembra una serra di villa arconati.

e i baustelle suonano, e la gente c'è anche se sta seduta (fino a la guerra è finita. lì si alzano quasi tutti. io prendo il telefono e faccio in modo che ci sia anche chi, all'ultimo istante, non è potuto venire).

poi il cielo sopra il parco si riempie di lampi, belli come le nuvole che lo ornavano prima che la musica iniziasse. e la notte scivola via (e io scivolo nel sonno), portandosi dietro una giornata un po' difficile.

3 commenti:

valerio ha detto...

i pianeti ci precipitano in cucina sui piatti da lavare e ci disfano i letti matrimoniali in cui dormiamo da soli. come i cani investiti.

fe ha detto...

"il buio si era preso tutto il cielo, a parte una striscia sottile che correva lungo l'orizzonte e non serviva a nulla."

valerio ha detto...

Se non fosse stato per lei, non ci sarebbe mai stato uno spazio vuoto, né il bisogno di riempirlo