"non si possono vedere i concerti da seduti". no, non si può. per questo ci mettiamo in piedi, sui lati del tendone che sembra una serra di villa arconati.
e i baustelle suonano, e la gente c'è anche se sta seduta (fino a la guerra è finita. lì si alzano quasi tutti. io prendo il telefono e faccio in modo che ci sia anche chi, all'ultimo istante, non è potuto venire).
poi il cielo sopra il parco si riempie di lampi, belli come le nuvole che lo ornavano prima che la musica iniziasse. e la notte scivola via (e io scivolo nel sonno), portandosi dietro una giornata un po' difficile.
e i baustelle suonano, e la gente c'è anche se sta seduta (fino a la guerra è finita. lì si alzano quasi tutti. io prendo il telefono e faccio in modo che ci sia anche chi, all'ultimo istante, non è potuto venire).
poi il cielo sopra il parco si riempie di lampi, belli come le nuvole che lo ornavano prima che la musica iniziasse. e la notte scivola via (e io scivolo nel sonno), portandosi dietro una giornata un po' difficile.
3 commenti:
i pianeti ci precipitano in cucina sui piatti da lavare e ci disfano i letti matrimoniali in cui dormiamo da soli. come i cani investiti.
"il buio si era preso tutto il cielo, a parte una striscia sottile che correva lungo l'orizzonte e non serviva a nulla."
Se non fosse stato per lei, non ci sarebbe mai stato uno spazio vuoto, né il bisogno di riempirlo
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