
ascoltiamo - io, lu, la patty e la sciùsciù - il concerto sedute per terra, a qualche metro dal palco. appoggiando il palmo delle mani sul pavimento di legno si sente la vibrazione della musica risalire attraverso le braccia.
chiudo gli occhi e lascio che la testa si svuoti e si riempia (come le onde), di pensieri sorridenti per chi ha fatto di questo la nostra colonna sonora, di immagini e frammenti degli ultimi giorni.
con einaudi ci sono tre musicisti e due ballerine, che ruotano su se stesse per infiniti minuti, muovendo mani braccia e busto, sempre girando. e quando si fermano non barcollano, non cadono, ma tu resti a bocca aperta a pensare a come dentro la loro testa tutto si debba essere mescolato.
e ti chiedi come si faccia, a girare così vorticosamente e a non perdere l'equilibrio. forse le note di un piano aiutano.
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