sabato 2 giugno 2007

storia di te

leggetelo. la recensione di concita de gregorio sull'almanacco era abbastanza chiara: non so spiegarvi fino in fondo perché, ma leggetelo.

e io il giorno dopo ce l'avevo tra le mani. storia di te di julie myerson. copertina bruttina, davvero poco attraente.


ho iniziato a leggere ed è stato un dolore. nelle prime pagine trovavo pezzi di me. non era il momento. ho dato tempo al tempo, ho rimandato. in mezzo ci sono stati due libri.

poi rieccoci uno di fronte all'altra.

è un romanzo strano. brutto, forse. scritto non molto bene. saltano i verbi e le coordinazioni. smielato, scontato in alcune parti. confuso in altre. visionario ma con una qualità che ricorda un po' troppo un telefilm.

eppure.

eppure l'ho bevuto, veloce. mi ha toccata anche là dove non avrei pensato. perché dentro ci sono tante, troppe coincidenze. rimandi a me. parole che avrei potuto pronunciare o scrivere io, perché mi descrivono o descrivono parti di me. assenze che pesano come presenze, rimpianti, rapporti. o anche gesti piccoli, minimi.

si può piangere mentre si legge di un orgasmo?
si può.

mi è venuto in mente che un altro libro aveva avuto un effetto simile. non ti muovere della mazzantini. lo odiavo, non mi piaceva, eppure mi possedeva. non mi lasciava libera.
spotorno, un paio di estati fa. ho un'immagine di me sul lettino, in spiaggia, il sole che scende, e a qualche metro da me ci sono due gabbiani, grossi, quasi minacciosi. e io non riesco a non leggere, e li guardo con la coda dell'occhio. e poi un altro ricordo, una notte al porto di finale, uno scoglio su cui sedersi, il mare.

ho finito storia di te poco fa. ho fatto la doccia. mi fa male lo sterno. il cuore batte con un ritmo irregolare. mi sento svuotata.

ed è una sensazione strana, dolce e dolorosa. e tra un'ora casa fritto verrà invasa dalla festa di primavera - altrimenti detta scendo-già-scopata-party.

e io non so dov'è la mia testa.

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